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L’ensemble 2Agorà porta Jacob TV a “Un’Estate al Madre”

La sezione musicale di “Un’Estate al Madre”, curata da “Progetto Sonora,” continua a essere fonte di piacevoli sorprese.
La conferma è giunta dal recente appuntamento della rassegna napoletana, che ha avuto come protagonista l’ensemble 2Agorà, formato da Domenico Luciano (sassofoni) ed Eugenio Catone (pianoforte), entrambi giovani di grande talento.
Il programma proposto aveva, fra i suoi punti di forza, tre pezzi di Jacob TV (al secolo Jacob Ter Veldhuls), un compositore olandese che sta spopolando grazie ad una musica di difficile collocazione, definita, a seconda dei casi, ultra-tonale, post minimalista, avant-pop (e, da taluni detrattori, anche “terrorista”).
Le creazioni di Jacob TV sono ottenute miscelando abilmente musica, immagini e frasi, queste ultime spesso pronunciate da importanti personalità politiche (come nel recentissimo “News”, presentato alla rassegna romana “Expanded video”, che ha provocato numerose polemiche in quanto conteneva anche un breve spazio dedicato a Berlusconi, il cui titolo non lasciava nulla all’immaginazione).
Il tutto risulta accompagnato da iterazioni di frasi vocali e frammenti musicali, al limite dell’ossessivo, e da toni sovente dissacratori, per cui ci si chiede se questo modo di rapportarsi possa essere considerato l’alba di una nuova strada da percorrere o l’epilogo del discorso legato alla musica contemporanea.
Ad ogni modo, sia Domenico Luciano che Eugenio Catone, sono stati bravissimi nel proporre tre esempi tratti dalla produzione di Jacob TV, The Storm (per pianoforte e soundtrack), The Garden of Love (per sax soprano e soundtrack) e May This Bliss Never End (per sax tenore, pianoforte e soundtrack).
In particolare “The Garden of Love”, che dava anche il nome all’intera serata, era basato sull’omonimo poema del britannico William Blake (1757-1827), e si avvaleva di un filmato di Amber Boardman, trentenne artista statunitense che interagisce spesso con i compositori della sua generazione.
May This Bliss Never End era invece incentrato sulla decadenza di Chet Baker, integrando la musica con immagini e rari frammenti di interviste rilasciate dal mitico trombettista, risalenti all’ultimo periodo della sua travagliata esistenza.
Ma, se la musica di Jacob TV costituiva il nucleo principale, nel corso della serata non sono mancati ulteriori elementi di interesse, a cominciare dal brano di apertura, Helin per sax (soprano, contralto e baritono), e pianoforte di Daniele Salvatore, introdotto dalla poesia avente il medesimo titolo (letta dalla inconfondibile voce di Arnoldo Foà), che l’intellettuale curdo Kemal Burkay, ritornato quest’anno in patria dopo più di trenta anni di esilio, aveva dedicato ad una delle sue figlie.
Molto struggente anche la Fuzzy Bird Sonata per sax contralto e pianoforte di Takashi Yoshimatsu (1953), preceduta da liriche del poeta sudcoreano Ko Un, recitate intensamente da Adria Mortari.
Il brano è stato composto dall’autore giapponese in ricordo della sorella, colpita da tumore, che in punto di morte aveva espresso il desiderio di essere trasformata in uccello, per poter volare liberamente in cielo.
Dopo tanta suggestione, la parte finale riservava temi più disimpegnati, seppur ugualmente ricchi di virtuosismo, iniziando da Tango Club, dalla suite di Roberto Molinelli “Four pictures from New York”, proseguendo con St. Petersburg Vatiation, inedito di Catone rivolto alle variazioni sul celeberrimo motivo del Capriccio n. 24 in la minore di Paganini, che alla fine sfociavano nelle note della popolarissima canzone russa Kalinka (da cui il titolo scelto da Catone), chiudendo con una versione per sassofoni e pianoforte della Suite Hellénique dello spagnolo Pedro Iturralde ed uno splendido bis, consistente nell’ Ave Maria di Piazzolla.
Per quanto riguarda i due interpreti, hanno dato vita ad un recital caratterizzato da elevatissimo spessore, dove sono emersi sia il valore del singolo, sia l’affiatamento raggiunto dal duo, che ha anche curato tutti i filmati succedutisi durante l’esibizione (tranne naturalmente quello di Amber Boardman).
In conclusione una serata, purtroppo contraddistinta da una scarsa partecipazione di pubblico, complice probabilmente il caldo torrido di questi giorni, che ha visto giungere per la prima volta a Napoli, grazie a due coraggiosi pionieri, quella che potrebbe diventare la musica del futuro.

Marco del Vaglio
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25 agosto, 2011 Posted by | Musica, Rassegne, Un'estate al madre | , , , , , , , , , , , | Lascia un commento