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Venerdì 4 ottobre allo Spazio Kromìa inaugurazione della mostra “RaPortraits”, personale del fotografo Gaetano Massa

Gaetano Massa: Onkyeka – Courtesy Kromìa e l’artista

Kromìa è lieta di presentare venerdì 4 ottobre, alle ore 19.00, negli spazi siti in via Diodato Lioy, 11 (adiacenze piazza Monteoliveto – Napoli) “RaPortraits”, personale del fotografo Gaetano Massa.
In mostra, opere dalla recente produzione dell’autore.
Testimoniando l’intenso vissuto umano e artistico dei nuovi miti dell’hip hop, Gaetano Massa propone una carrellata di ritratti dei suoi protagonisti in cui contesto e personaggio divengono un tutt’uno. Come del resto è naturale per un genere che nasce proprio quale rivendicazione e riscatto delle proprie origini.
Inclusive in particolare di provenienze geografiche e sociali ad alto tasso di difficoltà.

Non a caso, completano il progetto alcuni scatti di piccolo formato proposti a latere dell’esposizione sotto forma di cartoline in open edition, con immagini catturate dall’autore in centri di accoglienza per migranti che utilizzano l’attività musicale come strumento di integrazione ed espressione.

Il ricavato di vendita delle cartoline verrà devoluto interamente da Kromìa e l’artista a YouThink – Associazione di mediazione culturale, progettazione e ricerca sociale.

Direzione Artistica: Donatella Saccani
A cura di: Diana Gianquitto

Straight outta.
di Diana Gianquitto

Diretti. Quegli occhi guardano dritto. Senza peli sulla lingua.
Esattamente come la schiettezza, ai limiti del salace, di un MC.
E, appunto come un orgoglioso Maestro di Cerimonie, quei menti sono tutti alti.
A fissarti fieri, nell’autopresentazione e autoesposizione magari un po’ sfacciata, ma accogliente, di chi ti presenta bold il proprio mondo, volendotici tirare dentro. Trascinante, come la sua musica.
O a mento basso, occhi di sfida ancora più ficcati nell’osservatore, ma la provocazione è solo a resistergli, senza essere inevitabilmente risucchiati nella loro personalità; mai una lotta di potere fine all’esclusione.
Eh no, l’inclusione è politica ed etica, nell’hip hop, nato da istanze sociali e d’impegno molto più radicate di quanto l’orecchiabilità gradevole lasci fraintendere.
E il primo includere, il primo segno di coinvolgimento che si riceve da quei visi centrali, assiomatici e forti come statements dal forte beat, è proprio quel loro offrirsi senza fronzoli, e volerci mostrare senza ritrosia, generosamente, anche il loro ambiente, per quanto sofferto.

Ben memore di come l’hip hop altro non sia che emersione ed espressione di un contesto e una cultura di appartenenza, Gaetano Massa fa sì che le immagini dei suoi protagonisti affiorino esattamente come un tutt’uno dagli ambienti in cui sono nati.
Strade, degrado di periferia, vedute urban, muri, botteghe da cui riscattarsi, case e garage arredati della propria passione: tutti i luoghi in cui gli scatti di Massa sono ambientati divengono parte integrante della caratterizzazione psicologica, o meglio mitica, del personaggio.
Lungi dall’essere semplici scenografie – e qui si sconfessa la formazione cinematografica dell’autore – come in un film di Spike Lee, o Lars Von Trier, accendono i riflettori sulla natura dei loro indigeni, ne raccontano la storia. Diventano, e non a caso ritorna la metafora epica, epiteti visivi, oggetti e spazi aggiunti agli individui per permetterne la riconoscibilità, un po’ come il piè veloce per Achille, o l’elmo lucente per Ettore.
Non senza significato, quei pochissimi volti che non guardano a noi puntano ritti nel contesto, quasi a voler trascinare l’osservatore col loro sguardo direttamente verso il focus più importante: il sobborgo, o il posto, che li ha resi ciò che sono.
La costruzione di una mitologia per attributi, e per ambienti.
E con pregnante consequenzialità, è per inquadrature ad asse centrale che Gaetano Massa edifica le sue composizioni. Spesso, addirittura, individuando due ali laterali d’ambiente che abbracciano il soggetto nel mezzo, a creare una tripartizione ottica in cui però il contesto è personaggio tanto quanto, e più che, il suo abitante.
Una sorta di sacro trittico, dai colori spesso vividi come tags, per icone di nuovi miti sonori.
Necessariamente esasperati, per una musica che è una mitologia ancora tutta da costruire, o meglio icastizzati. Con la stessa naïf – ma sentita – autoglorificazione di una civiltà agli inizi, come quella espressa da Omero.
Eroi di battaglie musicali e sociali ancora tutte da vincere. Straight outta – direttamente da, come spesso si presentano – il loro ambiente, il loro hood – quartiere – e il loro popolo. Tutti Achille, dal flow veloce.

Spazio Kromìa
via Diodato Lioy, 11 (adiacenze piazza Monteoliveto – Napoli)

Info:
08119569381
3315746966
info@kromia.net
www.kromia.net

Orari di apertura:
lun/merc/ven 10.30-13.30 e 16.30-19.30
mar/giov/sab 10.30-13.30

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23 settembre, 2019 Posted by | Campania, Fotografia, Italia, Napoli, Regioni | , , , , | Lascia un commento

   

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