Martedì 22 marzo al Conservatorio di Avellino “Parole di Musica” ospita la presentazione del libro di Sandro Cappelletto sui Quartetti per archi di Mozart

Continua la rassegna del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, “Parole di Musica”, il 22 marzo, alle ore 15.00, con la presentazione del libro di Sandro Cappelletto, I quartetti per archi di Mozart. Alla ricerca di un’armonia possibile (Milano, il Saggiatore, 2016).
Con l’autore ne parlerà Antonio Caroccia, coordinatore della manifestazione letteraria, organizzata dal corso accademico di II livello in Discipline storiche, critiche e analitiche della musica del Cimarosa.
A completare l’incontro un intervento musicale a cura del maestro Mario Dell’Angelo e degli allievi: Francesca Scognamiglio alla viola; Roberta di Giacomo al violoncello; Ishaady Mucciolo al violino I; Ilaria Venuto al violino II.
Verrà proposto l’ascolto del primo movimento del quartetto “La caccia” n. 17 K 458 di Wolfgang Amadeus Mozart.
Ingresso libero
Lodi, una locanda nei pressi della stazione di posta, Idi di marzo dell’anno 1770.
Un ragazzo di quattordici anni, salda la mano, pochi i ripensamenti, compone il suo primo quartetto.
L’avvio del primo movimento, un adagio in sol maggiore, lascia stupefatti: un incedere di viola e violoncello, lento, piano, austero, ieratico.
Sulla partitura finale, il padre – che ha aggiunto abbellimenti, appoggiature, trilli – scrive: «15 di Marzo alle 7. di sera – di Amadeo Wolfgango Mozart».
Dal Quartetto di Lodi a quelli Viennesi e ai Prussiani, passando per i celebri sei affidati al maestro Haydn – perché sia loro «Padre, Guida, ed Amico!» –, Sandro Cappelletto disegna con piglio sicuro la traiettoria dei ventitré quartetti per archi che Mozart compose dal marzo 1770 al giugno 1790, proiettandola sullo sfondo della Vienna del secondo Settecento: umori e ultimi fulgori del Secolo dei Lumi che va spegnendosi si alternano così sulla pagina per dar conto delle ispirazioni e dei contrattempi, delle intuizioni e delle vertigini, di una tecnica straordinaria e del rapporto speciale che sempre Mozart sembrò avere con questo genere appena nato – il quartetto, che traccia la propria origine proprio a Haydn e a Luigi Boccherini – eppure già così diffuso.
Biografia musicale e lucida analisi critica del genio di Wolfgang Amadeus Mozart, I quartetti è innanzitutto uno strumento fondamentale per accostarsi alla sua musica, insieme rivoluzionaria ed emblematica di un’intera epoca, nel cui suono vive immutato e immortale lo spirito dell’arte.
Sandro Cappelletto
E’ nato a Venezia. Scrittore e storico della musica, ha pubblicato, tra l’altro, una biografia di Beethoven (Newton Compton 1986), un’analisi della Turandot (Gremese 1988), la prima biografia critica di Farinelli (La voce perduta, EDT 1995), un’inchiesta sugli Enti Lirici (Farò grande questo teatro!, EDT 1996) e il saggio Inventare la scena per la Storia del Teatro (Einaudi 2001).
Autore di testi teatrali e per il teatro musicale, di programmi radiofonici e televisivi, è accademico dell’Accademia Filarmonica Romana e fa parte della commissione artistica della Scuola di Musica di Fiesole.
Per info:
Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino
via Circumvallazione, 156
Eleonora Davide
Relazioni interne e rapporti con la stampa
Tel. 333-717.94.79
relazioni.interne@conservatoriocimarosa.org
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Domenica 17 gennaio a Villa Pignatelli incontro con Sandro Cappelletto dal titolo “Mozart, i quartetti e il classicismo”
Per venire incontro a un’esigenza di divulgazione più volte manifestata dal nostro pubblico, la Associazione Alessandro Scarlatti propone una breve serie di incontri la domenica mattina presso la Villa Pignatelli in collaborazione con il Polo Museale della Campania.
Si tratterà di quattro conversazioni, nel corso delle quali il nostro direttore artistico, Renato Bossa, dialogherà con vari esperti su altrettanti momenti cardine della storia della musica.
Il primo di questi appuntamenti, intitolato “Mozart, i quartetti e il classicismo” si terrà Domenica 17 gennaio, alle ore 11, in Villa Pignatelli, e vedrà Renato Bossa dialogare con Sandro Cappelletto autore per il Saggiatore di un fortunato saggio\romanzo in cui si disegna la traiettoria dei ventitré quartetti per archi che Mozart compose dal marzo 1770 al giugno 1790, proiettandola sullo sfondo della Vienna del secondo Settecento.
L’accesso alla conferenza è gratuito.
Questo incontro di approfondimento è idealmente collegato al primo di una serie di concerti nei quali il Quartetto di Cremona eseguirà l’integrale dei quartetti di Mozart: il concerto inaugurale di questo ciclo si terrà mercoledì 20 gennaio 2016, alle ore 21, al teatro di Corte di Palazzo Reale.
Per informazioni:
www.associazionescarlatti.it
Infoline
081 406011
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Mercoledì 4 novembre la stagione dell’Associazione Alessandro Scarlatti propone un omaggio a Shostakovich con il Quartetto Savinio, Marco Scolastra e Sandro Cappelletto
Mercoledì 4 novembre, alle ore 21, nell’Auditorium di Castel Sant’Elmo, Sandro Cappelletto, musicologo, critico musicale e “voce” ben nota a chi segue Radio3 (nonché, da un paio di anni anche RAI5) propone una vera e propria drammaturgia intorno a due capolavori, rappresentativi del genio e del dramma di Dmitri Šostakovič.
Affiancato dal Quartetto Savinio e dal pianista Marco Scolastra, Cappelletto ripercorre la vita del compositore attraverso lettere, testimonianze e documenti d’archivio, in una narrazione dove la prosa di Cecov e i versi della Achmatova s’intrecciano agli atroci comunicati del regime, alle riflessioni di Šostakovic e, soprattutto, alle sue pagine cameristiche più intense.
Al suo Quintetto op. 57 con pianoforte nel 1941 fu assegnato il premio Stalin: si trattò forse di un curioso, inconfessato risarcimento dell’ostracismo che aveva colpito il compositore pochi anni prima.
L’epoca era quella dell’invasione della Russia da parte della Germania di Hitler, un periodo di dolori, spostamenti, fughe.
L’altro pezzo in programma è il Secondo Trio con pianoforte op. 67, eseguito nel 1944, in quella che allora si chiamava Leningrado, con un giovane Mstislav Rostropovič al violoncello: in Russia erano arrivate le prime terribili notizie dei campi di sterminio nazisti.
Non a caso Šostakovič impiegò per la prima volta temi musicali ebraici che torneranno ancora nelle sue pagine.
Biglietti:
Intero: 15 Euro
Ridotto giovani (under 33): 10 Euro
Last minute (under 33): 3 Euro – in vendita un’ora prima del concerto
Per informazioni:
www.associazionescarlatti.it
Infoline: 081 406011
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Mercoledì 4 novembre 2015, ore 21.00 – Auditorium di Castel Sant’Elmo
Šostakovič , un artista per il popolo a 40 anni dalla morte
Quartetto Savinio
Alberto Maria Ruta, violino I
Rossella Bertucci, violino II
Francesco Solombrino, viola
Lorenzo Ceriani, violoncello
Marco Scolastra, pianoforte
Sandro Cappelletto, voce recitante
Programma
Dmitrij Šostakovič (1906-1975)
Trio n. 2 in mi minore op. 67
Quintetto in sol minore op. 57
Quartetto Savinio
“Per convincere un Quartetto deve produrre un risultato artistico nel quale le singole parti siano riconoscibili, annullandosi però nel percorso comune. L’individualità è necessaria, non sufficiente. Serve coesione, unità di scelte e di traguardi, nella ‘metafora di una società ideale’, come ha scritto L. Berio. Queste qualità vivono e si percepiscono nel lavoro del Savinio.” Sandro Cappelletto
“Questo complesso pare essere in grado di rinnovare, nel modo di suonare passionale e privo di soggezione, oltre che sempre teso e motivato, certi atteggiamenti tipici del Quartetto Italiano. Difficile indovinare l’età del Quartetto napoletano, se ci dovessimo basare sulla maturità svelata in generale nei tempi lenti e sulla consapevolezza dell’architettura quartettistica classico-romantica negli Allegro.”
Angelo Foletto, Suonare News
“L’entusiasmo, la cura dei particolari, la bravura tecnica e in più il caldo lirismo e sensibilità allo stile drammatico di Cherubini, rendono la perfomance del Savinio accattivante e avvincente.”
James Leonard, All Music Guide
“La trasparenza della scrittura classica esalta la perfezione tecnica di ciascun elemento del Savinio e regala una interpretazione spettacolare e brillante ai Sei Quartetti di Cherubini.”
Pedro Burzaco, CD Compact Magazine
Il Quartetto Savinio viene fondato a Napoli nel febbraio del 2000 dai suoi quattro attuali componenti.
Sin dal debutto, nel maggio 2000 al Teatro Diana di Napoli, al Quartetto vengono riconosciute eccellenti capacità tecniche-quartettistiche ed una grande forza interpretativa. Grazie ad affermazioni in prestigiosi Concorsi (1° premio Concorso Internazionale di Musica da Camera di Caltanissetta, 3° Premio D. Shostakovic International Competition Moscow, Premio V. Rimbotti 2003 all’unanimità) il Savinio è ospite delle più prestigiose società di concerti italiane: Associazione Mozart Italia, Amici della Musica Firenze, Musica Insieme Bologna, Unione Musicale Torino, Università La Sapienza Roma, Accademia Filarmonica di Bologna, Lingotto Musica Torino, Teatro Olimpico Vicenza, Società dei concerti di Parma, Ass. Scarlatti Napoli, Maggio della Musica, Cappella della Pietà dei Turchini, Teatro Verdi Salerno, Amici della Musica Padova, Casa della Musica Parma, Università Cattolica di Roma, Festival Internazionale Città di Castello, Festival di Ravello, Teatro Bibiena Mantova, Amici della musica Palermo, Festival dei Due Mondi Spoleto. All’estero si è esibito in Russia (Sala Cajkovskij di Mosca), Stati Uniti, Germania, Francia, Spagna, Turchia, Brasile, Inghilterra.
Ha collaborato con illustri musicisti, quali i pianisti Andaloro, Canino, Cannavale, Cominati, Campanella, Lucchesini, Thiollier, il chitarrista Bandini, il clarinettista Giuffredi, i violisti Braconi e Farulli, il cornista Corti, il violoncellista Meunier.
Nel 2010 il Q. S. terrà una lunga tournée presso i Maggiori Enti Concertistici Italiani incentrata sui Quartetti di Cherubini, che toccherà le maggiori città da Trieste alla Sicilia, e terrà diverse Master Classes; inoltre effettuerà la sua seconda tournée in Sud America.
Il Quartetto ha inciso recentemente per la Stradivarius l’Integrale dei Quartetti di Cherubini, premiato dalla Stampa Italiana come CD dell’anno 2008 Premio del Disco Classic Voice e Premio del Disco Musica e Dischi e Premio 5 Stelle delle riviste Musica, Suonare News e Amadeus.
Marco Scolastra
Ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia diplomandosi con il massimo dei voti e la lode sotto la guida di Franco Fabiani.
Ha studiato successivamente per alcuni anni con Aldo Ciccolini ed Ennio Pastorino ed ha frequentato corsi di perfezionamento con Lya De Barberiis, Paul Badura-Skoda, Dario De Rosa e – presso l’Accademia Chigiana di Siena – con Joaquin Achucarro e Katia Labèque.
Come solista, in formazioni cameristiche e con orchestra si è esibito per importanti istituzioni musicali italiane e straniere: Teatro Valli di Reggio Emilia, Sagra Musicale Umbra, Teatro Lirico di Cagliari, Accademia Filarmonica Romana, Oratorio del Gonfalone, Auditorium Parco della Musica e Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Regio di Parma, Auditorium dell’Orchestra “G. Verdi” di Milano, Teatro Comunale di Bologna, Festival dei Due Mondi di Spoleto, MusicaRivaFestival, Ravello Festival, Teatro La Fenice di Venezia, “I concerti del Quirinale” in diretta Rai Radio3; Conservatorio “P. I. Cajkovskij” di Mosca, Tonhalle e ZKO-Haus di Zurigo, Konzerthaus di Berna, Istituto “F. Chopin” di Varsavia, Orchestre National du Capitole di Tolosa, Festival van Vlaanderen in Belgio. Altri concerti in Giappone, Emirati Arabi, Germania, Messico, Gran Bretagna.
Come solista ha suonato sotto la guida di importanti direttori d’orchestra quali Romano Gandolfi (Orchestra Sinfonica “G. Verdi” di Milano), Howard Griffits (Orchestra da Camera di Zurigo), Richard Hickox, Claudio Scimone (I Solisti Veneti), Lior Shambadal (Berliner Symphoniker).
Dal 1993 suona stabilmente in duo pianistico con Sebastiano Brusco e dal 2000 svolge intensa attività concertistica con l’attore Elio Pandolfi.
Ha collaborato con grandi nomi della musica e del teatro quali Vadim Brodski, Renato Bruson, Max René Cosotti, Roberto Fabbriciani, Arnoldo Foà, Fejes Quartet, Corrado Giuffredi, Raina Kabaivanska, Daniela Mazzucato, Marianna Pizzolato, Desirée Rancatore, Ugo Pagliai.
Ha registrato per Phoenix Classics, Stradivarius e – per l’etichetta Brilliant Classics – l’integrale dei Lieder di Richard Wagner con il soprano Michela Sburlati.
Sue esecuzioni e registrazioni sono state trasmesse da emittenti nazionali (Rai Radio1, Rai2, Rai Radio3, Rai International, Filodiffusione Canale5) e estere.
Ha partecipato a due puntante del programma Inventare il tempo di Sandro Cappelletto, con la regia di Angelo Bozzolini, andato in onda recentemente su Rai5.
Sandro Cappelletto
Scrittore e storico della musica, è nato a Venezia nella seconda metà del Novecento.
Laureato in Filosofia, ha studiato armonia e composizione con Robert W. Mann.
Come autore ha pubblicato: Farinelli – La voce perduta (EDT, 1996); Farò grande questo teatro! (EDT, 1997), inchiesta sui teatri d’opera italiani; una monografia su Beethoven (Newton Compton, 1980); un’analisi della Turandot di Puccini (1989); Mozart – La notte delle dissonanze (EDT, 2006), dedicato al misterioso Adagio introduttivo del Quartetto K 465 e libro da cui, grazie al Quartetto Savinio, è nato un fortunato spettacolo. Analogo percorso, dal testo alla scena, e in collaborazione con l’Ex Novo Ensemble di Venezia, per Messiaen – l’angelo del Tempo (Fondazione Perosi, Biella, 2008).
È Accademico dell’Accademia Filarmonica Romana di cui è stato direttore artistico.
Autore di trasmissioni per Rai-Radio Tre e per Rai 5 (Momus e Inventare il tempo), è attivo come scrittore per il teatro e per il teatro musicale, collaborando con numerosi compositori contemporanei, tra i quali Michelangelo Lupone, Riccardo Piacentini, Matteo D’Amico, Luca Lombardi, Claudio Ambrosini.
Nel 2009 ha pubblicato il volume di racconti Altravelocità. Avventure di un viaggiatore in treno, (Giunti).
La padrona di casa (2010), testo per soprano-attrice e pianoforte, scritta per Daniela Mazzucato e Marco Scolastra, racconta la relazione tra George Sand e Fryderyk Chopin.
Nel 2011 scrive, per e con Ramin Bahrami, una drammaturgia sulle Variazioni Goldberg di Bach. Debutta nel 2013, interpretato da Gabriele Lavia e i Cameristi della Scala, Che Verdi viva!
Nel 2014 esce Da straniero inizio il cammino – Schubert, l’ultimo anno (Accademia Perosi), libro dedicato all’estremo, straordinario periodo creativo di Franz Schubert.
Giornalista professionista, scrive per il quotidiano La Stampa.
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