Concerti a Napoli dal 3 al 9 febbraio 2020
Questi gli appuntamenti previsti nella settimana dal 3 al 9 febbraio 2020:
Lunedì 3 febbraio, alle ore 20.00 (Turno S), al Teatro di San Carlo, per la Stagione sinfonica 2019-2020, concerto dell’ Orchestra e del Coro del Teatro di San Carlo, diretti da Daniele Gatti
Maestro del Coro: Gea Garatti Ansini
Programma
J. Brahms: Ein deutsches Requiem (Requiem tedesco), per soli, coro e orchestra, op. 45
Costo del biglietto
Intero
Palco Reale: 250 Euro
Poltronissima Oro: 90 Euro
Altri posti: da 75 a 30 Euro
CRAL ed Enti convenzionati, Gruppi dalle 10 alle 20 persone
Palco Reale: 225 Euro
Poltronissima Oro: 81 Euro
Altri posti: da 68 a 27 Euro
Gruppi oltre 20 persone
Palco Reale: 213 Euro
Poltronissima Oro: 77 Euro
Altri posti: da 64 a 26 Euro
Giovani under 30 / Anziani over 65
Poltrona ultime file: 30 Euro
Palchi laterali: 25 Euro
Posto di solo ascolto: 20 Euro
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Mercoledì 5 febbraio, alle ore 13.30, a Palazzo Zevallos Stigliano (v. Toledo, 185), per la rassegna “E’ aperto a tutti quanti”, concerto con la partecipazione di Annalaura Cardamone, Sara Anzalone, Deborah Nostrato, Luca Venditto, Michele Casabona, accompagnati al pianoforte da Maddalena Alfano
Programma
G. Rossini
Serenata
Canzonetta spagnuola
da “Il barbiere di Siviglia”
Se il mio nome saper voi bramate
Duetto buffo dei gatti
Ecco, ridente in cielo, da “Canciones española”
El vito
Tarantella di Marechiaro
A Grenada
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
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Mercoledì 5 febbraio, alle ore 18.00, nella Sala Chopin (piazza Carità, 6), l’associazione Napolinova propone “Pianisti in Pedana”, concerto dei partecipanti al Corso di perfezionamento del maestro Leonid Margarius
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
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Mercoledì 5 febbraio, alle ore 20.00, presso il Circolo Canottieri Napoli (via Molosiglio, 1), per la stagione della Fondazione Franco Michele Napolitano, concerto della pianista Maria Tsulimova
Programma
F. Chopin
Ballata n. 1 in sol minore op. 23
Ballata n. 4 in fa minore, op. 52
Scherzo n. 2 in si bemolle minore op. 31
Fantasia in fa minore op. 49
Quattro studi, op. 25
Costo del biglietto: 10 Euro
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Mercoledì 5 febbraio, alle ore 21.00, al Teatro Diana (v. Luca Giordano, 64), per la rassegna “Opera Talk Show”, format teatrale di avvicinamento all’opera lirica, il regista Riccardo Canessa propone “Il Barbiere di Siviglia”.
In programma musiche di Paisiello e Rossini
Costo del biglietto
Intero: 12 Euro
Ridotto: 8 Euro (abbonati Teatro Diana e abbonati Cineforum Plaza ed Arcobaleno)
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Giovedì 6 febbraio, alle ore 18.00, al Circolo Artistico Politecnico (piazza Trieste e Trento, 48), per il secondo appuntamento con il “Certamen Musicum” sfida dedicata alla musica jazz fra Emilia Zamuner ed il gruppo formato da Giulio De Asmundis (sax), Antonio De Luca (batteria), Gianluca Russo (basso) e Mauro Mariano Biagio (chitarra)
Costo del biglietto: 5 Euro
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Giovedì 6 febbraio, alle ore 20.30, al Teatro Sannazaro (v. Chiaia, 157), per la stagione dell’Associazione Alessandro Scarlatti, concerto del Trio Metamorphosi e del mezzosoprano Monica Bacelli
Programma
F. J. Haydn: Trio in mi maggiore op. 86 n. 2 Hob:XV:28
L. van Beethoven: Dieci variazioni sul Lied Ich bin der Schneider Kakadu op. 121a
F. J. Haydn: brani da Original Scots Songs e Original Scottish Air
L. van Beethoven: brani da 25 Schottische Lieder op. 108
Costo del biglietto
I Settore – platea e palchi I fila: 18 Euro
II Settore – palchi II e III fila: 13 Euro
Ridotto (fino a 30 anni): 13 Euro
Last Minute (fino a 25 anni): 5 Euro
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Giovedì 6 febbraio, alle ore 21.00, al Nuovo Teatro Sancarluccio (v. San Pasquale a Chiaia, 49) “Classico e …” con Riccardo Canessa (voce), Francesca Curti Giardina (voce), Dario Di Pietro (chitarra) e Andrea Bonetti (fisarmonica).
In programma classici della canzone napoletana
Costo del biglietto: 20 Euro
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Venerdì 7 febbraio, alle ore 17.30, al Teatro Diana (v. Luca Giordano, 64), per la rassegna “Diciassette & Trenta Classica”, concerto dell’Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia
In programma musiche di Bach e Mendelssohn
Costo del biglietto
Intero: 12 Euro
Ridotto (abbonati Teatro Diana): 10 Euro
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Venerdì 7 febbraio, alle ore 18.00, nella Sala Scarlatti del Conservatorio, concerto dal titolo “Pietrantonio Gallo e la Scuola napoletana” con la partecipazione del Coro Mysterium Vocis, diretto dal maestro Rosario Totaro, dei Solisti della Scuola di Canto del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, degli Allievi di Musica di Insieme per Archi del M° Mario Dell’Angelo e dei Fiati del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, diretti dal maestro Mariano Patti
Programma
P. Gallo: Dixit Dominus
G. Esposito: Sinfonia in fa maggiore op. 32
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Il concerto sarà preceduto, alle ore 16.45, nella Sala Martucci, da una presentazione sui brani in programma e sulla figura di Pietrantonio Gallo
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Venerdì 7 febbraio, alle ore 18.00 (Turno P – Turno M Concerti), al Teatro di San Carlo, per la Stagione sinfonica 2019-2020, concerto della Camerata Salzburg, diretta da Viviane Hagner (violino solista)
Programma
F. Schubert: Cinque danze tedesche con coda e sette trii D90 per due violini viola e violoncello
W. A. Mozart: Concerto in la maggiore n. 5 “Türkish”, K.219 per violino e orchestra
F. Schubert: Rondò in la maggiore D438 per violino e archi
F. J. Haydn: Sinfonia n. 43 in mi bemolle maggiore “Merkur” Hob:I:43
Costo del biglietto
Intero
Palco Reale: 180 Euro
Poltronissima Oro: 60 Euro
Altri posti: da 50 a 30 Euro
CRAL ed Enti convenzionati, Gruppi dalle 10 alle 20 persone
Palco Reale: 162 Euro
Poltronissima Oro: 54 Euro
Altri posti: da 45 a 27 Euro
Gruppi oltre 20 persone
Palco Reale: 51 Euro
Poltronissima Oro: 77 Euro
Altri posti: da 43 a 26 Euro
Giovani under 30 / Anziani over 65
Poltrona ultime file: 20 Euro
Palchi laterali: 15 Euro
Posto di solo ascolto: 15 Euro
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Sabato 8 febbraio, alle ore 11.00, presso laFeltrinelli Libri e Musica (v. Santa Caterina a Chiaia, 23), per “Sabato all’opera”, rassegna dedicata al teatro lirico a cura di Eduardo Savarese, incontro rivolto alla “Norma” di Bellini.
Ingresso libero
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Sabato 8 febbraio, alle ore 13.00, a Palazzo Zevallos Stigliano (v. Toledo, 185), per la rassegna “E’ aperto a tutti quanti”, concerto dei pianisti Davide Cesarano (I parte) e Anastasia Frolova (II parte)
Programma
I parte
L. van Beethoven: Sonata op. 31 n. 2 in re minore
C. Debussy: Pour le piano
II parte
L. van Beethoven: Sonata op. 7 in mi bemolle maggiore
F. Mendelssohn-Bartholdy: Fantasia op. 28 in fa diesis minore
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
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Sabato 8 febbraio, alle ore 18.00, nella chiesa delle Crocelle a via Chiatamone (via Chiatamone, 24), per la quinta edizione de “I Concerti di Golfo Mistico al Chiatamone”, concerto del duo formato da Henryk Blazej (flauto) e Teresa Kaban (pianoforte)
In programma musiche di Liszt, Chopin, Dvořák, Dobrzyński, Wieniawski
Costo del biglietto: 10 Euro
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Concerti a Napoli dall’11 al 17 marzo 2019
Questi gli appuntamenti previsti dall’11 al 17 marzo 2019:
Lunedì 11 marzo, alle ore 20.30, a Villa di Donato (piazza S. Eframo Vecchio), per la rassegna “Max 70”, concerto del quartetto The Bass Gang formato dai contrabbassisti Amerigo Bernardi, Alberto Bocini, Andrea Pighi e Antonio Sciancalepore
In programma musiche da Wolfgang Amadeus Mozart a “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno
Posto unico: 30 euro
Prenotazione obbligatoria – numero di posti limitato (nella mail di prenotazione indicare cognome, contatto telefonico e numero di posti prenotati)
Per prenotazioni: prenotazioni@key-lab.net
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Martedì 12 marzo, alle ore 20.30, al Teatro Sannazaro (v. Chiaia, 157), per la stagione 2018-2019 della Associazione Alessandro Scarlatti, concerto del Quartetto Artemis, formato da Vineta Sareika (primo violino), Anthea Kreston (secondo violino), Gregor Sigl (viola) ed Eckart Runge (violoncello).
Programma
S. Barber: Adagio per quartetto d’archi n. 1 op. 11
B. Britten: Quartetto n. 2 in do maggiore op. 36
F. Schubert: Quartetto in re minore D. 810 “La morte e la fanciulla”
Costo del biglietto
Intero Platea e palchi I fila: 18 Euro
Intero Palchi II e III fila: 13 Euro
Ridotto (fino a 30 anni): 13 Euro
Last minute (fino a 25 anni, da 1 ora prima del concerto): 5 Euro
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Mercoledì 13 marzo, alle ore 13.30, a Palazzo Zevallos Stigliano (v. Toledo, 185), per la rassegna “E’ aperto a tutti quanti”, concerto dal titolo “Vie de Bohème” con la partecipazione dei cantanti Maria Cenname, Gaetano Amore, Nicola Ciancio, Rosita Rendina, Maurizio Bove, Nico Ventriglia, accompagnati al pianoforte da Lorena Oliva
In programma musiche di Puccini
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
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Mercoledì 13 marzo, alle ore 21.00, al Teatro Diana (v. Luca Giordano, 64), per la rassegna “Opera Talk Show”, format teatrale di avvicinamento all’opera lirica, il regista Riccardo Canessa propone “Macbeth” di Giuseppe Verdi.
In programma musiche di Verdi
Costo del biglietto
Intero: 12 Euro
Ridotto: 10 Euro
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Giovedì 14 marzo, alle ore 21.00, al Nuovo Teatro Sancarluccio (v. San Pasquale a Chiaia, 49), concerto dal titolo “Meraviglioso” del gruppo “Le Esperidi”, formato da Tiziana Minervini (chitarra classica), Angela Lancieri (chitarra dodici corde), Ludovica Muratgia (batteria e percussioni) e Miriam Scognamiglio (voce).
In programma musiche di Battiato, Battisti, Concato, De André, Mina, Modugno, Tenco
Costo del biglietto: 15 Euro
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Venerdì 15 marzo, alle ore 16.30, nella Sala Martucci del Conservatorio, nell’ambito del ciclo “I tesori della biblioteca”, incontro dal titolo “Il fondo Mario Pilati: per una storia della scuola compositiva napoletana agli inizi del Novecento” a cura di Renato Di Benedetto, Daniela Tortora e Gianluca Blasio
Ingresso libero
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Venerdì 15 marzo, alle ore 17.30, al Teatro Diana (v. Luca Giordano, 64), per la rassegna Diciassette & Trenta Classica, concerto dell’Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia dal titolo “L’altro volto della musica”
In programma rielaborazioni per archi di musiche dei Beatles e dei Rolling Stones
Costo del biglietto
Intero: 12 Euro
Ridotto (abbonati Teatro Diana, Cineforum Plaza e Arcobaleno): 10 Euro
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Venerdì 15 marzo, alle ore 18.00, nella Sala Scarlatti del Conservatorio, nell’ambito della rassegna “I concerti del Conservatorio”, “Omaggio a Mario Pilati”
Programma e interpreti non ancora pervenuti
Ingresso libero
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Venerdì 15 marzo, alle ore 18.00, nel Teatro “Salvo D’Acquisto” dell’Istituto dei Salesiani al Vomero (via Morghen, 58), per la rassegna “Passione Musica”, concerto dal titolo “Serenata alchemica” – Concerto per pianoforte e voce recitante, omaggio a Raimondo di Sangro e Mario Buonoconto, con la partecipazione di Martin Rua (voce recitante) e Maria Grazia Ritrovato (pianoforte)
Programma
Nigredo
M. G. Ritrovato: Evocazione n.1. Tema con variazioni
F.Liszt
Consolazione n.4
Consolazione n.1
Albedo
I. J. Paderewski: Menuet à l’Antique op.14, n.1
M. G. Ritrovato: Quinta di luna
Rubedo
F. Mendelssohn-Bartholdy: Notturno napolitano
M. G. Ritrovato: Barche alla marina
F. Mendelssohn-Bartholdy: Klavierstück e-moll
F. Liszt: Consolazione n.3
M. Buonoconto: Letture dal libro “Viaggio fantastico”
Costo del biglietto non pervenuto
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Venerdì 15 marzo, alle ore 20.15, al Palazzo dello Spagnolo (v. Vergini, 19), per la rassegna “Grandi eventi al Palazzo dello Spagnolo”, concerto dal titolo “Aimez-vous Brahms?” con la partecipazione del violoncellista Vincenzo Santangelo e dei pianisti Sara Puglia e Aldo de Vero
In programma la lettura delle più belle lettere tratte dalla corrispondenza tra Clara e Robert Schumann e tra Johannes Brahms e Clara e brani dei tre compositori
Contributo: 15 Euro (comprensivo di buffet al termine del concerto)
E’ gradita la prenotazione:
associazionekeylargo@gmail.com o telefonando al 3495331581 (anche messaggio Whatsapp).
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Sabato 16 marzo, alle ore 11.00, presso la Feltrinelli Libri e Musica (v. Santa Caterina a Chiaia, 23), per “Sabato all’opera”, rassegna dedicata al teatro lirico a cura di Eduardo Savarese, incontro dedicato a Les Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach, opera fantastica in un prologo tre atti e un epilogo su libretto di Jules Barbier
Ingresso libero
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Sabato 16 marzo, alle ore 13.00, a Palazzo Zevallos Stigliano (v. Toledo, 185), per la rassegna “E’ aperto a tutti quanti”, concerto dal titolo “Tace il labbro” con la partecipazione dei cantanti Caterina Melone, Antonio Palumbo, Danilo Della Rocca, Ciro Maddaluno, accompagnati al pianoforte da Antonio Morriello
Programma
G. Verdi: Quando le sere al placido, da “Luisa Miller ”
V. Bellini: O quante volte, o quante, da “Capuleti e Montecchi”
F. P. Tosti: L’ultima canzone
F. Lehár: Tu che m’hai preso il cor, da “Il paese del sorriso”
S. Gastaldon: Musica proibita
F. P. Tosti: ‘A vucchella
Francis Poulenc: Les Chemins de l’amour
Franz Lehár: O Patria, quanti onor mi dai, da “La vedova Allegra”
E. De Curtis: Non ti scordar di me
F. P. Tosti: Non t’amo più
F. Lehár: Tace il labbro, da “La vedova Allegra”
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
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Sabato 16 marzo, alle ore 18.00, nella chiesa delle Crocelle a via Chiatamone (via Chiatamone, 24), “I Concerti di Golfo Mistico al Chiatamone” propongono il recital del duo Bechstein formato da Ennio Poggi e Laura Beltrametti
In programma musiche per pianoforte a quattro mani del repertorio romantico
Costo del biglietto: 10 Euro
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Domenica 17 marzo, alle ore 12.00, presso Palazzo Zevallos Stigliano (v. Toledo, 185), per la rassegna “E’ aperto a tutti quanti – Musica a pranzo”, concerto con la partecipazione di Chiara Cimmino (soprano), Virginia Magliacano (soprano), Elide Facciuto (mezzosoprano), Armando Napoletano (baritono), Pasquale Petrillo (basso), Adriana Mendella (clarinetto), Francesco Mariani (viola), Alessandro Schiano Moriello (pianoforte), Michele Neri (pianoforte)
Programma
F. Schubert
Der Hirt auf dem Felsen op. 129 D. 965 (per soprano, clarinetto e pianoforte)
Der Lindenbaum, da Winterreise D. 911-4 (per baritono e pianoforte)
Liebesbotschaft, da Schwanengesang D. 957 (per baritono e pianoforte)
Ständchen, da Schwanengesang D. 957 (per baritono e pianoforte)
Der Atlas, da Schwanengesang D. 957 (per baritono e pianoforte)
Der Doppelgänger, da Schwanengesang D. 957 (per baritono e pianoforte)
M. Bruch: Acht Stücke op. 83 per clarinetto, viola e pianoforte (4 pezzi)
R. Schumann
Der Melalcholie, dagli Spanische Liederspiel op. 74 (per soprano e pianoforte)
Der Nussbaum op. 25 n. 3 (per soprano e pianoforte)
Clara Wieck: Die Lorelei (per soprano e pianoforte)
R. Schumann: Adagio e Allegro op. 70 (per viola e pianoforte)
F. Liszt
Hohe Liebe S. 307 (per soprano e pianoforte)
O Lieb, Solang du Lieben Kannst S. 298 (per soprano e pianoforte)
J. Brahms
Feldeinsankeit op. 86 n. 2 (per basso e pianoforte)
Sapphische Ode op. 94 n. 4 (per basso e pianoforte)
Die Mainacht op. 43 n. 2 (per basso e pianoforte)
Wiegenlied op. 49 n. 4 (per basso e pianoforte)
Zwei Gesänge op. 91 (per mezzosoprano, viola e pianoforte)
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
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Domenica 17 marzo, alle ore 19.00 (Turno A), al Teatro di San Carlo, per la stagione lirica 2018-2019, allestimento de “Les contes d’Hoffmann”, opera fantastica in un prologo tre atti e un epilogo su libretto di Jules Barbier
Direttore: Pinchas Steinberg
Maestro del Coro: Gea Garatti Ansini
Regia: Jean-Louis Grinda
Scene e luci: Laurent Castaingt
Costumi: David Belugou
Personaggi ed interpreti
Olympia, una bambola automa: Maria Grazia Schiavo
Antonia, una cantante: Nino Machaidze
Giulietta, una cortigiana: Josè Maria Lo Monaco
Stella, una cantante: Michela Antenucci
Hoffmann, poeta: John Osborn
Lindorf, consigliere municipale / Coppélius, inventore/ Dr. Miracle, medico / Dapertutto, stregone: Alex Esposito
Nicklausse, amico di Hoffmann / La Muse: Annalisa Stroppa
Andrès, servo di Stella / Cochenille, aiutante di Spalanzani / Frantz, servo di Crespel /
Pittichinaccio, spasimante di Giulietta: Orlando Polidoro
Crespel, liutaio e padre di Antonia: Roberto Abbondanza
Spalanzani, inventore: Enrico Cossutta
Hermann / Schlémil: Fabio Zagarella
Nathanaël, studente: Pasquale Scircoli
Luther: Italo Proferisce
La mère d’Antonia: Federica Giansanti
Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
Costo del biglietto
Intero
Palco Reale: 300 Euro
Poltronissima Oro: 110 Euro
Altri posti: da 95 a 35 Euro
CRAL ed Enti convenzionati, Gruppi dalle 10 alle 20 persone
Palco Reale: 270 Euro
Poltronissima Oro: 99 Euro
Altri posti: da 86 a 32 Euro
Gruppi oltre 20 persone
Palco Reale: 255 Euro
Poltronissima Oro: 94 Euro
Altri posti: da 81 a 30 Euro
Giovani under 30 / Anziani over 65
Poltrona ultime file: 30 Euro
Palchi laterali: 25 Euro
Posto di solo ascolto: 20 Euro
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Domenica 17 marzo, alle ore 19.15, nella Chiesa dell’Immacolata al Vomero (piazza Immacolata), per la XIII edizione della rassegna “Sette secoli di musica sacra per organo a Napoli – Vespri d’organo”, organizzata dall’Associazione Trabaci, concerto del maestro Luigi Zanni.
Programma
M. E. Bossi: Entrata (ricostruzione di Riccardo Castagnetti)
G. Pierné: Prélude (dai Trois Pièces)
P. Davide da Bergamo (Felice Moretti): Elevazione
C. Franck: Corale n. 3 in la minore
V. Petrali: Sei Versetti per il Gloria in re maggiore
J. Langlais:
Grands Jeux
Dialogue sur les Mixtures
(dalla Suite Brève)
Ingresso libero
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Al Teatro Diana “Opera Talk Show” propone una smagliante “Bohème” disturbata da alcune frange di pubblico
Fra il 1845 ed il 1848 il quotidiano culturale parigino “Le Corsaire” pubblicò alcuni racconti a puntate, scritti da Henri Murger, racchiusi nel titolo Scènes de la vie de bohème, i cui personaggi principali, tratti dalla realtà quotidiana, erano artisti ed intellettuali che facevano fatica a sbarcare il lunario (a cominciare da Murger che si era ritratto nella figura dello squattrinato poeta Rodolfo).
Considerando la ristretta platea alla quale il giornale era rivolto, è probabile che tutto sarebbe caduto nel dimenticatoio, se il lavoro non avesse attirato l’attenzione dell’allora giovane commediografo Théodore Barrière.
Quest’ultimo, in collaborazione con Murger, diede vita ad una riduzione teatrale, dal titolo “La vie de bohème”, che esordì nel 1849 al Théâtre des Variétés di Montmartre riscuotendo un grande successo.
Le vicende di questi artisti colpirono la fantasia di due compositori italiani, fra l’altro anche amici, il napoletano Ruggero Leoncavallo, che rivendicò la priorità dell’idea, e il toscano Giacomo Puccini ed entrambi decisero di concepire un’opera ispirandosi a tali racconti.
A tal proposito sembra che Puccini abbia detto: “Egli musichi, io musicherò. Il pubblico giudicherà. La precedenza in arte non implica che si debba interpretare il medesimo soggetto con uguali intendimenti artistici”.
Dopo varie e prolungate polemiche, alimentate sia dai giornali che dalle case editrici (“Il Secolo” e Sonzogno dalla parte di Leoncavallo, il “Corriere della Sera” e Ricordi a sostegno di Puccini), il primo a mandare in scena il lavoro fu Puccini nel febbraio del 1896, al Teatro Regio di Torino, avvalendosi dei testi di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, mentre Leoncavallo, autore anche del libretto, fece esordire la sua “Bohème” l’anno seguente, al Teatro La Fenice di Venezia.
Limitandoci all’opera pucciniana, nonostante fosse molto ben diretta da Toscanini, allora ventinovenne, non convinse subito il pubblico, mentre la critica, che sovente prende grossi abbagli, definì il lavoro “puerile” e, addirittura, Carlo Bersezio scrisse su “La Stampa” queste “lungimiranti” parole: “La Bohème, come non lascia grande impressione sull’animo degli uditori, non lascerà grande traccia nella storia”.
Il vero successo iniziò solo nell’aprile dello stesso anno, quando l’opera fu allestita al Teatro Politeama di Palermo, ed è giunto ininterrotto fino ai nostri giorni.
Un motivo più che valido per parlarne in modo maggiormente approfondito, al Teatro Diana, nel secondo appuntamento con “Opera Talk Show”, format concepito e condotto dal maestro Riccardo Canessa, che si prefigge di avvicinare il pubblico alla lirica.
Fin dall’inizio il noto regista ha lasciato intendere come il lavoro offra miriadi di spunti da descrivere, musicali, strettamente legati alla psicologia dei protagonisti ed anche scenici.
Fra questi possiamo ricordare innanzitutto l’utilizzazione dei leitmotiv, che già in apertura identificano i quattro artisti (il poeta Rodolfo, il pittore Marcello, il baritono Schaunard ed il filosofo Colline), e quella del “motivo conduttore” è una peculiarità che diverrà costante nelle musiche da film e che, in ambito operistico, venne ampiamente sfruttata da Wagner.
Ancora, relativamente alla vicenda, almeno fino alla scena che vede il ricco Alcindoro lasciato solo a pagare il conto suo e quello degli artisti, siamo in piena opera buffa, che vira al dramma a partire dal terzo quadro.
E, a proposito di quadri (e non atti come talvolta si legge erroneamente), tutto comincia e si conclude nella soffitta, dando vita ad una compiuta circolarità d’azione.
Sempre su questo argomento, Canessa ha tenuto a sottolineare non solo le varie imposizioni di Puccini nei confronti dei due librettisti (che, in certi frangenti, lo avrebbero volentieri soppresso), che comunque risultano indispensabili nel dare all’insieme un’estrema compattezza, ma anche il fatto che anche le indicazioni sulla partitura sono minuziosissime, per cui concepire allestimenti “alternativi” della “Bohème” equivale a snaturane l’essenza.
Questa, per sommi capi, la parte divulgativa, alla quale faceva da contraltare l’esecuzione dei brani più noti, partendo da l’aria di Rodolfo “Che gelida manina”, l’aria di Mimì “Sì, mi chiamano Mimì”, e il duetto fra Rodolfo e Mimì “O soave fanciulla”, tutti inseriti nel primo quadro, passando per “Quando me’n vo”, valzer di Musetta presente nel secondo quadro, “Donde lieta uscì”, aria di Mimì dal terzo quadro e chiudendo con l’aria di Colline “Vecchia zimarra” del quadro finale.
Riguardo ai protagonisti, questa volta Riccardo Canessa, come sempre in ottima forma, oltre ad avvalersi della consueta collaborazione di un pianista strepitoso ed estremamente versatile come Maurizio Iaccarino (che con il suo strumento, a seconda dei casi, ricrea le atmosfere dell’opera o accompagna i cantanti), ha proposto un trio di grande livello, formato dal soprano Valentina Iannone, nel ruolo di Mimì, dal soprano Valentina Bilancione (già apprezzata nel primo appuntamento dedicato a “La Traviata”), in quello di Musetta, e dal tenore Francesco Fortes nei panni di Rodolfo.
Fin qui la splendida parte strettamente artistica, ma non possiamo ignorare che tutto si è svolto davanti ad un pubblico che non era quello solito degli appassionati, ovvero c’erano anche loro ma si perdevano, quasi inghiottiti da frange formate da docenti della scuola dell’obbligo (soprattutto donne e mediamente giovani).
Se abbiamo ben capito (purtroppo fin dall’inizio la voce del maestro Canessa è stata sommersa da un costante e fastidioso cicaleccio), il teatro aveva invitato un discreto numero di docenti, in quanto la mattina dopo lo spettacolo sarebbe stato riproposto davanti ad un pubblico costituito in prevalenza da studenti.
Un’iniziativa quanto mai intelligente, trasformatasi in un boomerang, perché non si poteva prevedere lo scarso spessore culturale (ma anche la cattiva educazione) che purtroppo caratterizza molti docenti.
E non si trattava di casi isolati, in quanto abbiamo consultato altri amici, seduti in varie zone (alcuni costretti per non litigare a cambiare posto), che ci hanno confermato, a parte i soliti scartocciamenti e squilli di cellulare (dai quali ormai non ci libereremo più), una bassissima attenzione nei confronti dello spettacolo, manifestata con brusii tutt’altro che sommessi e continui scambi di messaggini con relativo segnale acustico.
Dalla nostra postazione “privilegiata”, abbiamo inoltre osservato una signora che è stata tutto il tempo a navigare (con un cellulare che sembrava il faro di Civitavecchia) e visto gente che andava via a spettacolo in corso, dando fastidio a quanti la circondavano, manifestando tutta la scontentezza di essere venuta (qualcuno li aveva obbligati?).
Ma la ciliegina sulla torta era rappresentata da un trio di dementi (donne), che durante la descrizione della scena del terzo quadro, quando Mimì accenna alla cuffietta rosa, uno dei simboli della storia d’amore con Rodolfo, hanno cominciato inspiegabilmente a sghignazzare.
Il prossimo appuntamento, terzo della stagione, sarà rivolto al “Macbeth” di Verdi, opera non molto frequentata e quindi ancora più interessante da approfondire, per cui ci auguriamo la presenza di un pubblico sia numeroso che fortemente interessato.
“Opera Talk Show” riparte con una vibrante “Traviata”
Il Teatro Diana ha ospitato il primo appuntamento di “Opera Talk Show”, format concepito e condotto dal regista Riccardo Canessa, che si prefigge come scopo quello di avvicinare al mondo della lirica il maggior numero di persone.
Al centro della serata inaugurale “La Traviata” di Giuseppe Verdi, posta a chiusura della cosiddetta “trilogia popolare”, la cui fonte di ispirazione fu “La signora delle camelie”, romanzo in buona parte autobiografico, scritto nel 1848 da Alexandre Dumas figlio.
Il grande compositore nel 1852, durante il suo soggiorno parigino, assistette alla trasposizione teatrale del lavoro, curata dallo stesso Dumas, che fu talmente colpito dalla vicenda (probabilmente anche perché in quel momento conviveva con Giuseppina Strepponi), che decise di trasformarla in un’opera, coinvolgendo Francesco Maria Piave, il suo librettista di fiducia.
Rispetto alla storia originale, si decise di variare i nomi dei protagonisti, per cui il personaggio principale, Margherita Gautier, diventò Violetta Valery, mentre Armando Duval si tramutò in Alfredo Germont ed inoltre, data la stretta attualità, per evitare censure e pericolosi paragoni, l’ambientazione venne retrodatata di un secolo.
L’esordio, avvenuto nel 1853 al teatro “La Fenice” di Venezia, si risolse in un discreto fiasco (volutamente ingigantito da Verdi, che era in disaccordo sulle scelte effettuate dalla direzione, che aveva ingaggiato cantanti da lui ritenuti inadatti per vari motivi), mutatosi in un trionfo, quando fu riproposta quattordici mesi dopo nella stessa città, stavolta al teatro S. Benedetto e con un nuovo cast gradito all’autore.
Il grande successo fece orgogliosamente dire a Verdi: “Sappiate addunque che la Traviata che si eseguisce ora al S. Benedetto è la stessa, stessissima che si eseguì l’anno passato alla Fenice, ad eccezione di alcuni trasporti di tono, e di qualche puntatura che io stesso ho fatto per adattarla meglio a questi cantanti: i quali trasporti e puntature resteranno nello spartito perché io considero l’opera fatta per l’attuale compagnia. Del resto non un pezzo è stato cambiato, non un pezzo è stato aggiunto o levato, non un’idea musicale è stata mutata. Tutto quello che esisteva per la Fenice esiste ora pel S. Benedetto. Allora fece fiasco ; ora fa furore . Concludete voi!!”.
Queste affermazioni del compositore bussetano erano vere solo in parte, ma ad ogni modo rimane il fatto che, da ben 165 anni, l’opera conosce un successo ininterrotto, al punto da risultare, se ci riferiamo all’ultimo lustro, quella che ha ottenuto il maggior numero di allestimenti nel mondo.
Confrontarsi, quindi, con un lavoro così famoso, risulta sicuramente un compito di estrema difficoltà, e Riccardo Canessa ha scelto una strada particolarmente intrigante, incentrando la serata sui cambiamenti ai quali, durante il dipanarsi della vicenda, vanno incontro i tre personaggi principali: Violetta Valery, Alfredo Germont e suo padre Giorgio.
La prima, che si è sempre legata a persone facoltose per vivere nello sfarzo, rifuggendo qualsiasi seria storia d’amore, finirà non solo con l’innamorarsi veramente di Alfredo, ma lo manterrà economicamente e si immolerà per salvare la reputazione dei Germont.
Dal canto suo Alfredo, da personaggio timido, diverrà consapevole, quasi sfrontato, fino a comprendere, ormai troppo tardi, di essere una vittima sacrificale delle convenzioni ipocrite della società in cui vive.
Società degnamente rappresentata dal padre che, soltanto nel tragico epilogo, davanti all’esanime Violetta, riconoscerà gli errori commessi.
Seguendo questo filone principale, Riccardo Canessa, in forma smagliante, ha tenuto il palcoscenico per quasi due ore (letteralmente volate), fra aneddoti e approfondimenti, avvalendosi della collaborazione del maestro Maurizio Iaccarino al pianoforte, come al solito strepitoso nel seguire le indicazioni, spesso estemporanee, del regista.
Molto prezioso, inoltre, l’apporto del soprano Valentina Bilancione nel ruolo di Violetta, che ha interpretato le arie più famose, evidenziando una voce di altri tempi che, unita ad una notevole presenza scenica, il cui apice è stato raggiunto nella scena legata agli ultimi attimi di vita della “Signora delle camelie”, ha immediatamente conquistato il numerosissimo pubblico.
Dopo tanta tristezza, finale in allegria, con il celeberrimo brindisi del primo atto “Libiamo ne’ lieti calici”, eseguito coinvolgendo tutti gli spettatori, beneagurante auspicio di inizio anno, a conclusione del primo dei cinque appuntamenti, contraddistinto da una formula che funziona molto bene, nata soprattutto per i non appassionati della lirica, ma utilissima anche per chi ritiene di essere un esperto.
Mercoledì 23 gennaio al Teatro Diana il format “Opera Talk Show” di Riccardo Canessa apre con “La Traviata” di Verdi
La nuova stagione di “Opera Talk Show” al Teatro Diana (v. Luca Giordano, 64 – Napoli), inizierà il 23 gennaio.
Cinque appuntamenti con l’opera lirica, tutti alle ore 21.00, a cura del Maestro Riccardo Canessa che avvicinerà il nostro pubblico al mondo della musica lirica.
23 gennaio – “La Traviata” di G. Verdi
Considerata il capolavoro della prima perfezione verdiana, è un’opera che rappresentò anche il manifesto contro l’ipocrisia borghese dell’epoca.
Conosciutissima per le sue romanze e per il celeberrimo brindisi ha un grosso valore didattico per far capire il gusto musicale ottocentesco come progressivamente si avviò verso il verismo.
19 febbraio – “La Bohème” di G. Puccini
Il primo grande successo di Giacomo Puccini corrisponde a un linguaggio musicale completamente nuovo e moderno.
È una storia di giovani che passano dalla spensieratezza al ritrovarsi improvvisamente nell’età adulta con il sacrificio della giovane che muore di tisi nella loro soffitta.
Anche in questo caso le romanze sono conosciutissime ma è interessante sviscerare tutta l’analisi musicale come corre parallela al libretto e alla storia stessa.
13 aprile – “Macbeth” di G. Verdi
L’incontro tra William Shakespeare e Giuseppe Verdi avviene nel 1847, per la prima versione del Macbeth, rifatto poi nel 1865 per Parigi.
La prerogativa di questo capolavoro è quella di analizzare come Giuseppe Verdi rispetti al massimo le ambientazioni drammaturgiche di un mistero rappresentato dalle streghe e, soprattutto, dall’inquietante personaggio della Lady, portando lentamente la vicenda musicale dall’ispirazione Scespiriana alla consacrazione del sinfonismo tipicamente verdiano. –
8 aprile – “Ridi Pagliaccio!”
Il titolo prende spunto ovviamente dalla capolavoro del verismo italiano, Pagliacci di Ruggero Leoncavallo.
Il maggior interprete fu il tenore Enrico Caruso, e grazie anche alle analisi dell’omonimo libro di Francesco Canessa risultano sorprendenti le 6 analogie fra l’interprete e il personaggio che mischiano le loro vicende in una impressionante serie di spunti drammaturgici, quasi da commedia.
8 maggio “Turandot” di G. Puccini
L’ultimo e incompiuto lavoro di Giacomo Puccini, terminato, come noto, da Alfano.
Una favola che finisce con il sacrificio di Liù, schiava fedele ed innamorata del principe ignoto, che rappresenta la fine delle grandi eroine della grande stagione del melodramma italiano.
L’opera, conosciuta forse più per la popolarità delle sue romanze e per la proverbiale spettacolarità degli allestimenti, contiene dei momenti intimisti e progressivi che sarà interessante analizzare assieme al pubblico.
Costo del biglietto: 12 Euro
Costo abbonamento ai 5 spettacoli
Intero: 40 Euro
Ridotto (abbonati Teatro Diana, Cineforum Plaza e Arcobaleno): 30 Euro
Concerti a Napoli dal 21 al 27 gennaio 2019
Questi gli appuntamenti previsti dal 21 al 27 gennaio 2019:
Martedì 22 gennaio, dalle ore 16.00 alle ore 19.30, presso la Chiesa di Santa Caterina da Siena (via Santa Caterina da Siena, 38), la Fondazione Pietà de’ Turchini organizza il primo incontro, in collaborazione con Edoardo Catemario, per presentare l’ “Accademia Catemario”, progetto pilota che mira a diffondere il metodo didattico che porta il nome del suo creatore in vari centri italiani.
Ingresso gratuito
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Martedì 22 gennaio, alle ore 20.00 (Turno C / D), al Teatro di San Carlo, per la stagione lirica 2018-2019, ultima replica dell’allestimento de “La bohème”, opera in quattro atti di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Direttore: Alessandro Palumbo
Maestro del Coro: Gea Garatti
Regia: Francesco Saponaro
Scene e Costumi: Lino Fiorito
Personaggi ed interpreti
Mimì: Karen Gardeazabal
Rodolfo: Giorgio Berrugi
Musetta: Hasmik Torosyan
Marcello: Simone Alberghini
Schaunard: Enrico Maria Marabelli
Colline: Giorgio Giuseppini
Benoît e Alcindoro: Matteo Ferrara
Parpignol: Enrico Zara
Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
con la partecipazione del Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo
Costo del biglietto
Intero
Palco Reale: 300 Euro
Poltronissima Oro: 110 Euro
Altri posti: da 95 a 35 Euro
CRAL ed Enti convenzionati, Gruppi dalle 10 alle 20 persone
Palco Reale: 270 Euro
Poltronissima Oro: 99 Euro
Altri posti: da 84 a 32 Euro
Gruppi oltre 20 persone
Palco Reale: 240 Euro
Poltronissima Oro: 88 Euro
Altri posti: da 77 a 28 Euro
Giovani under 30 / Anziani over 65
Poltrona ultime file: 30 Euro
Palchi laterali: 25 Euro
Posto di solo ascolto: 20 Euro
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Mercoledì 23 gennaio, alle ore 21.00, al Teatro Diana (v. Luca Giordano, 64), per il primo appuntamento della stagione con la rassegna “Opera Talk Show”, format teatrale di avvicinamento all’opera lirica, il regista Riccardo Canessa propone “La Traviata” di Giuseppe Verdi.
In programma musiche di Verdi
Costo del biglietto: 12 Euro
Costo abbonamento di tutta la stagione (5 spettacoli)
Intero: 40 Euro
Ridotto (abbonati Teatro Diana, Cineforum Plaza e Arcobaleno): 30 Euro
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Giovedì 24 gennaio, alle ore 20.30, al Teatro Sannazaro (v. Chiaia, 157), per la stagione 2018-2019 della Associazione Alessandro Scarlatti, concerto della violinista Suyoen Kim
Programma
Johann Sebastian Bach
Sonata n. 1 in sol minore BWV 1001
Partita n. 3 in mi maggiore BWV 1006
Partita n. 2 in re minore BWV 1004
Costo del biglietto
Intero Platea e palchi I fila: 18 Euro
Intero Palchi II e III fila: 13 Euro
Ridotto (fino a 30 anni): 13 Euro
Last minute (fino a 25 anni, da 1 ora prima del concerto): 5 Euro
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Venerdì 25 Gennaio, alle ore 19.00, con replica alle ore 20.30, al Museo Diocesano (Largo Donnaregina), Tableaux vivants dall’opera di Michelangelo Merisi, accompagnati dalle musiche di Mozart, Vivaldi, Bach e Sibelius
Costo del biglietto (cumulativo con la visita al Museo Diocesano)
Intero: 10 Euro
Ridotto gruppi: 8 Euro
Ridotto giovani: 6 Euro (dai 7 ai 18 anni)
Gratis fino a 6 anni
Per info e contatti:
info@museodiocesanonapoli.it
0815571365
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Sabato 26 gennaio, dalle ore 16.00 e domenica 27 gennaio, ore 10.00 – 14.00 e ore 16.00 – sera, presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare (via Cesario Console 3 bis Napoli), l’Associazione Mozart Italia di Napoli organizza la seconda edizione del “Mozart Napoli 2 Days”, maratona mozartiana.
In programma musiche di Mozart per pianoforte e vari ensemble e, il 27 gennaio, ai brani si alterneranno “Note e versi per la Shoah al femminile”, liriche di poetesse ebree dell’Europa Centro Orientale lette da Suzana Glavaš, poeta croata ebrea e studiosa della Shoah
Ingresso libero
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Sabato 26 gennaio, alle ore 18.30, nella chiesa della Sacra Famiglia dei Cinesi (via Cagnazzi, 29), concerto dei Duocellando, formato dai violoncellisti Francesco Scelzo e Raffaele Sorrentino
In programma musiche di Shostakovich, Morricone, Zimmer, Piazzolla, Daniele, Beatles, Coldplay, U2, M. Jackson, Queen.
Il concerto sarà preceduto da una visita guidata alla chiesa
Per prenotazioni e acquisto biglietti
Museo Arti Sanitarie – Cortile Ospedale Incurabili (via Maria Longo, 50)
Tel.: 081 440647
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Sabato 26 gennaio, alle ore 20.00 (Turno S / Turno M Concerti), al Teatro di San Carlo, per la Stagione sinfonica 2018-2019, concerto dell’Orchestra del Teatro di San Carlo e del Quartetto d’archi del Teatro di San Carlo, diretti da Yutaka Sado
Programma
J. Brahms: Ouverture accademica, Op. 80
A. Schönberg: Concerto per quartetto d’archi e orchestra in si bemolle maggiore, dal Concerto grosso op 6 n. 7 in si bemolle maggiore di Georg Friedric Händel
A. Bruckner: Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore “Romantica”
Costo del biglietto
Intero
Palco Reale: 210 Euro
Poltronissima Oro: 75 Euro
Altri posti: da 65 a 30 Euro
CRAL ed Enti convenzionati, Gruppi dalle 10 alle 20 persone
Palco Reale: 189 Euro
Poltronissima Oro: 68 Euro
Altri posti: da 59 a 27 Euro
Gruppi oltre 20 persone
Palco Reale: 179 Euro
Poltronissima Oro: 64 Euro
Altri posti: da 55 a 26 Euro
Giovani under 30 / Anziani over 65
Poltrona ultime file: 20 Euro
Palchi laterali: 15 Euro
Posto di solo ascolto: 20 Euro
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Domenica 27 gennaio, alle ore 12.00, presso Palazzo Zevallos Stigliano (v. Toledo, 185), la rassegna “E’ aperto a tutti quanti – Musica a pranzo” propone La “scuola napoletana” del nuovo millennio.
In programma brani di Antonio Annibali Corona, Lorenzo Corrado, Carmine Dente, Chiara de Sio Cesari, Andrea Laudante, Fabio Micera, Mario Spina, allievi al conservatorio di San Pietro a Majella delle classi di composizione dei maestri Patrizio Marrone e Gaetano Panariello
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
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Mercoledì 16 maggio al Teatro Diana “Opera Talk Show” di Riccardo Canessa si chiude con “Rigoletto”
Mercoledì 16 maggio, alle ore 21, al Teatro Diana (v. Luca Giordano, 64 – Napoli), si chiude la III edizione di “Opera Talk Show”, format teatrale di avvicinamento all’opera lirica attraverso l’analisi musicale e scenica di arie, recitativi e aneddoti legati ad alcuni capolavori della lirica, curato dal regista Riccardo Canessa.
La serata sarà rivolta a “Rigoletto” di Giuseppe Verdi.
Al pianoforte il maestro Maurizio Iaccarino.
Costo del biglietto
Intero: 12 Euro
Ridotto (abbonati Teatro Diana): 10 Euro
Under 26: 1 biglietto omaggio per ogni biglietto acquistato
Teatro Diana
Ufficio: 0815560107 (10.00/13.30 – 17.00/20.00)
Fax: 0815560151
Web: www.teatrodiana.it
A “Opera Talk Show” Riccardo Canessa racconta la riscossa napoletana della “Carmen” di Bizet
Sono poche le opere che hanno raggiunto una fama universale come la “Carmen” di Bizet.
A ciò hanno contribuito, in uguale misura, sia le splendide musiche del compositore francese, spesso oggetto di variazioni sul tema da parte di altri musicisti, che l’interessante soggetto, tratto dall’omonimo racconto di Prosper Mérimée, al quale si ispirarono i librettisti Henri Meilhac e Ludovic Halévy.
Pochi sanno, però, che l’esordio parigino, tenutosi nel 1875 all’Opéra-Comique, rappresenta ancora oggi uno dei fiaschi più clamorosi nella storia della lirica.
Come se non bastasse, la tiepida accoglienza ricevuta fu anche la causa del tracollo finanziario di Camille Du Locle, all’epoca direttore del teatro che, credendo fortemente nella “Carmen”, aveva programmato ben 48 repliche, andate rigorosamente deserte.
Probabilmente ancora meno persone sono a conoscenza del fatto che la riscossa dell’opera ripartì dal Teatro Bellini di Napoli, dove nel 1879 venne allestita la “prima” italiana (e dove ancora oggi campeggia una lapide commemorativa).
Su queste vicende si è soffermato il noto regista lirico Riccardo Canessa, al Teatro Diana, nel terzo appuntamento di “Opera Talk Show”, format da lui ideato e condotto, che si prefigge di avvicinare alla lirica il grande pubblico.
La serata risultava divisa fra la descrizione della trama vera e propria di “Carmen”, corredata dall’esecuzione dei pezzi più noti, ed il racconto delle vicissitudini subite dall’opera, coincidenti con quelle di Du Locle.
Nel primo caso, accompagnato al pianoforte da Maurizio Iaccarino, un quartetto di cantanti, formato da Michela Rago (mezzosoprano), Carmen Bianco (soprano), Achille del Giudice (tenore) e Luciano Matarazzo (basso), si è avvicendato nell’esecuzione dei pezzi più noti.
Abbiamo quindi ascoltato, fra gli altri, L’amour est un oiseau rebelle, celeberrima Habanera con la quale Carmen irrompe sulla scena, Parle-moi de ma mère!, struggente e nostalgico duetto di Don José e Micaëla, la cosiddetta romanza del fiore (La fleur que tu m’avais jetée) che Don José canta a Carmen quando si incontrano nella locanda di Lilas Pastia e la famosissima Votre toast, je peux vous le rendre, affidata ad Escamillo, conosciuta anche come “Canzone del Toreador”.
Molto interessante anche il susseguirsi degli eventi che portarono la “Carmen” in Italia e più precisamente a Napoli.
Infatti Du Locle, dopo la bancarotta, si rifugiò a Capri, dove aveva acquistato una piccola casa di pescatori.
Lì rimuginò a lungo sulle cause del naufragio dell’opera e, poiché non era affatto uno sprovveduto (se pensiamo solo che, grazie alla sua intermediazione, qualche anno prima l’amico Verdi, per l’ “Aida”, era riuscito ad ottenere un compenso di ben 150.000 franchi francesi dal Pascià d’Egitto), comprese di aver allestito l’opera giusta nel posto sbagliato.
In effetti la storia di “Carmen”, intrisa di sensualità e violenza, mal si addiceva al genere dell’ Opéra-Comique, caratterizzato da vicende meno intense e, soprattutto, a lieto fine, l’esatto contrario di quanto proponeva l’opera di Bizet.
Du Locle intuì che il lavoro, bistrattato in Francia, con qualche correttivo (quale l’eliminazione dei dialoghi parlati), e una degna traduzione, poteva funzionare benissimo nel nostro paese e affidò quindi ad Achille De Lauzières, giornalista e librettista napoletano di origini francesi, il compito di dare vita ad una credibile versione in italiano.
Contemporaneamente, l’editrice musicale Sonzogno acquistò i diritti dell’opera e la “prima” italiana venne allestita al Teatro Bellini di Napoli, di proprietà della casa milanese.
Il successo non fu trionfale, ma l’opera iniziò ad essere apprezzata e, da quel momento, partì ufficialmente la sua inarrestabile rivincita.
Tornando alla serata, va ricordato ancora il vivo disappunto manifestato dal maestro Canessa per l’inutile e pretenzioso stravolgimento del finale, avvenuto recentemente al Maggio Musicale fiorentino (per chi non lo ricordasse, a soccombere era Don José e non Carmen), del quale un personaggio come Carmen non ha certo bisogno, essendo già una figura femminista ante-litteram, ed il consueto coinvolgimento vocale del numeroso pubblico, che al termine ha anche ballato al ritmo del flamenco.
In conclusione, anche questo terzo appuntamento di “Opera Talk Show” ha centrato il suo obiettivo, grazie alla consueta bravura di Riccardo Canessa, e agli ottimi interpreti da lui invitati, il mezzosoprano Michela Rago, il soprano Carmen Bianco, il tenore Achille del Giudice e il basso Luciano Matarazzo (spesso al centro di divertenti scambi con Canessa), e lo strepitoso Maurizio Iaccarino al pianoforte.