Lunedì 18 febbraio a Villa di Donato la rassegna “Max 70” propone il Quartetto Elsa
Si terrà lunedì 18 febbraio, alle ore 20.30, presso Villa di Donato (piazza S. Eframo Vecchio – Napoli) il terzo appuntamento con la grande musica da camera, per la rassegna MAX 70.
Questa volta sul “palco” della dimora settecentesca si esibirà il Quartetto Elsa, ensemble nato nel 2014 in seno alla JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dall’incontro tra i violini Alice Notarangelo e Sofia Bandini, la viola di Emanuele Ruggero e il violoncello Leonardo Notarangelo.
Nonostante la giovane età della formazione e dei suoi componenti, il quartetto Elsa vanta esibizioni importanti fra cui a Palazzo Chigi in occasione del Premio Strega 2014, a Villa Madama alla presenza della Presidente della Camera dei Deputati, a Castel Sant’Angelo, presso Villa D’Este a Tivoli, all’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede a Villa Bonaparte, alla Basilica di San Giovanni in Laterano e per il Festival “Villa Pennisi in Musica”.
Inoltre ha avuto modo di partecipare a numerose Masterclass tenute da Lawrence Dutton (Emerson String Quartet), Lukas Hagen (Hagen Quartett), David Romano (Sestetto Stradivari), Marco Fiorini (Quartetto di Roma), Nikita Boriso-Glebsky (Premio Sibelius 2010), Vladimir Mendelssohn, Luca Sanzò, Alberto Mina (Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia), Ezio Bosso, Roberto Gonzalez-Monjas (Primo Violino di spalla dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia).
Il Quartetto ha ricevuto numerosi premi tra cui il Primo Premio Assoluto al 17° Concorso Nazionale “Riviera Etrusca”, il Primo Premio Assoluto al 10° Concorso Internazionale “Città di Tarquinia”, il Primo Premio per la categoria Musica da Camera al 24° Concorso Internazionale “Anemos”, il Primo Premio Assoluto al 16° Concorso “Città di Magliano Sabina”, il Primo Premio al Premio Accademia Giovani 2018, il Primo Premio Assoluto e il Premio Speciale “Piero Farulli” per il giovane quartetto più promettente al Premio Crescendo 2017.
Dal 2016 frequenta il Corso di Alto Perfezionamento per Quartetto d’Archi dell’Accademia Stauffer di Cremona e nel 2017 è stato selezionato per far parte del progetto “Le Dimore del Quartetto”.
Come consuetudine, sarà servito, a conclusione dello spettacolo, il “menù dell’accoglienza” napoletano con Verza e riso, rigatoni Setaro “co’ Zuffritto” e, per finire, le immancabili graffette calde.
Si ringrazia lo sponsor Antico Pastifico Setaro.
Posto unico: 30 euro
Riservato agli abbonati 10% di sconto sugli spettacoli della rassegna di teatro “A cena con…monologhi d’artista”
Info abbonamenti – Chiara Reale
Prenotazione obbligatoria – numero di posti limitato (nella mail di prenotazione indicare cognome, contatto telefonico e numero di posti prenotati)
Per prenotazioni: prenotazioni@key-lab.net
NB: Nella Piazza Sant’Eframo Vecchio, di fronte alla Villa trovate un Garage
Info e Contatti:
Villa di Donato – Piazza S. Eframo Vecchio, 80137, Napoli
Mail: info@villadidonato.it
Web: www.villadidonato.it
Fb: https://www.facebook.com/villadidonato/
Instagram: Villa di Donato
Press e accrediti:
Chiara Reale per Villa di Donato
0039/3805899435
chiara.reale81@gmail.com
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Stagione 2018/19 Live in Villa di Donato – rassegna Max 70
Lunedì 18 febbraio, ore 20.30, Villa di Donato – Piazza S. Eframo Vecchio, Napoli
Quartetto Elsa
Alice Notarangelo e Sofia Bandini, violini
Emanuele Ruggero, viola
Leonardo Notarangelo, violoncello
Programma
Franz Joseph Haydn: Quartetto op. 33 n. 1 in si minore
Giacomo Puccini: Crisantemi per Quartetto d’archi
Franz Schubert: Quartetto n. 13 in la minore D804 “Rosamunde”
Sabato 4 febbraio al Conservatorio di San Pietro a Majella “Omaggio ad Aldo Ciccolini” del pianista francese Yves Henry
A due anni dalla scomparsa di Aldo Ciccolini, uno dei più grandi interpreti del pianoforte del XX secolo, il Conservatorio di Napoli lo ricorda con un concerto a lui dedicato che vedrà protagonista uno dei suoi più validi allievi, il pianista francese Yves Henry.
Sabato 4 febbraio, alle ore 18 nella Sala Scarlatti del “San Pietro a Majella”, Yves Henry terrà un intenso concerto con musiche di Franz Schubert, Fryderyk Chopin, Robert Schumann, Franz Liszt, Aleksandr Borodin, Claude Debussy, Paul Dukas, Maurice Ravel e Sergej Rachmaninov.
Per l’occasione suonerà il “pianoforte di Ciccolini” che il maestro scelse -dedicandolo a Francesco Cilea, allora direttore del San Pietro a Majella e scopritore del talento del futuro grande pianista – dalla storica ditta “Progetto Piano Napolitano” per le sue esibizioni e il suo studio a Napoli, un Shigeru Kawai adesso di proprietà del Conservatorio di Napoli.
Aldo Ciccolini nel 2012 fu insignito, per volere del Direttore del Conservatorio di Napoli Elsa Evangelista, del premio “San Pietro a Majella” (I edizione), istituito per omaggiare i più grandi musicisti napoletani che hanno portato nel mondo il nome del Conservatorio e della musica napoletana. Ciccolini aveva avviato gli studi di pianoforte all’età di nove anni, con speciale dispensa dell’allora direttore Cilea, preparandosi ad una carriera prodigiosa che lo aveva portato ai vertici mondiali.
Il direttore Elsa Evangelista ricorda Ciccolini come “uno dei più grandi interpreti del Novecento, secolo che il maestro ha attraversato da protagonista assoluto, lasciando una testimonianza di impegno che per noi resta una lezione vivente. Non dimenticherò mai – continua Elsa Evangelista – l’emozione provata nell’accogliere Aldo Ciccolini nella mia stanza della Direzione e il suo entusiasmo dopo avergli fatto rivedere i tesori della Biblioteca e il Museo del Conservatorio, ma soprattutto la sua presenza ieratica e carismatica a confronto con i giovani pianisti delle nostre classi, nella Sala Scarlatti affollata da un pubblico caloroso e palesemente grato.”
Docente al Conservatorio Superiore di Musica di Parigi, Yves Henry è un concertista attivo in tournée in tutto il mondo, specialista del repertorio romantico per tastiera che ha inciso in diversi CD riscuotendo grande esito di pubblico e di critica.
Nei due giorni che precederanno il concerto, il 2 e il 3 febbraio, Yves Henry terrà presso il Conservatorio di Napoli una Masterclass, aperta ad allievi interni ed esterni, effettivi ed uditori, utilizzando lo Shigeru Kawai del Maestro Ciccolini.
Ingresso libero al concerto fino ad esaurimento dei posti
Info:
Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli
Tel. 081.5449255
Giulia Veneziano – Responsabile Ufficio Stampa
Conservatorio di Musica San Pietro a Majella
mail: veneziano.stampamajella@gmail.com
tel.: + 39.081.5449255 int. 241
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Mercoledì 16 marzo l’Associazione Scarlatti propone una serata dedicata a Schoenberg con l’Ensemble In Canto, diretto da Fabio Maestri, ed il soprano Alda Caiello

Mercoledì 16 marzo, alle ore 21, nell’Auditorium di Castel Sant’Elmo la Associazione Alessandro Scarlatti ospita una serata tutta dedicata al multiforme genio di Arnold Schönberg, con l’Ensemble In Canto diretto da Fabio Maestri e la voce di Alda Caiello, una delle maggiori interpreti nel panorama europeo.
La prima parte dello spettacolo vive una dimensione “leggera” con i Brettl-Lieder, otto canzoni composte nel 1901 per un cabaret letterario berlinese.
Irriverenti, spassose, ammiccanti, danno vita a otto piccole messe in scena, cui seguiranno una serie di sorprendenti trascrizioni da lieder di Schubert a Funiculì Funiculà.
Il tono poi cambia completamente: dopo la marcia militare “Die eiserne Brigade” si ascolterà la “Ode a Napoleone” su testo scritto da Byron nel 1814, quando, alla notizia dell’ abdicazione di Napoleone e del suo esilio all’Elba, il poeta inglese sfogò le proprie ansie di romantico «libertario» in una violenta e impietosa invettiva contro il tiranno caduto.
La scrittura di Schönberg in questo brano è concepita secondo la tecnica dodecafonica, ma la funzione della musica è palesemente subordinata ai contenuti espressi dal testo, dove l’immagine della tirannide napoleonica allude a quella della tirannide hitleriana.
Biglietti
Intero: 15 Euro
Ridotto giovani (under 33): 10 Euro
Last minute (under 33): 3 Euro – in vendita un’ora prima del concerto
Per informazioni:
www.associazionescarlatti.it
Infoline: 081 406011
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Mercoledì 16 marzo 2016, ore 21.00 – Auditorium di Castel S. Elmo
Alda Caiello, soprano
Ensemble In Canto
Direttore: Fabio Maestri
Silvia Paparelli, pianoforte
Anna De Luca, ottavino
Roberto Petrocchi, clarinetto
Massimo Martusciello, fagotto
Andrea Di Mario, tromba
Francesco Mammola, mandolino
Paolo Macedonio, chitarra
Fabiola Battaglini, tamburo
Vincenzo Bolognese, violino
Anna Chulkina, violino
Gianluca Saggini, viola
Michele Chiapperino, violoncello
Programma
Arnold Schönberg (1874 – 1951): Brettl-Lieder (1901)
Luigi Denza (1846 – 1922): Funiculì–Funiculà
trascrizione di A. Schoenberg per clarinetto, mandolino, chitarra, violino, viola e violoncello (1921)
Franz Schubert (1797 – 1828): Ständchen D889
trascrizione di A. Schoenberg per voce, clarinetto, fagotto, mandolino, chitarra, 2 violini, viola e violoncello (1921)
Johann Sioly (1843 – 1911): Weil i a alter Drahrer bin
trascrizione di A. Schoenberg per clarinetto, mandolino, chitarra, violino, viola e violoncello (1921)
Arnold Schönberg:
Die eiserne Brigade per quartetto d’archi e pianoforte (1916)
Ode to Napoleon Buonaparte op. 41 per voce recitante, quartetto d’archi e pianoforte (su testo di Lord Byron)
Ensemble In Canto
Nasce all’interno del Festival OperaInCanto, promosso in Umbria dall’Associazione In Canto dal 1988.
Regolarmente presente nei più qualificati cartelloni concertistici e più volte inserito nella programmazione di Radio Tre Rai, l’ensemble ha inizialmente lavorato sul repertorio contemporaneo, eseguendo, spesso in prima assoluta, musica dei maggiori compositori italiani viventi e del Novecento storico e producendo progetti tematici (tra gli altri: Poesia e Musica, Cartoline per Mozart, Tierkreis) diffusi radiofonicamente.
Negli ultimi anni, l’Ensemble ha intensificato la sua attività anche nel repertorio “tradizionale”, anche in trascrizione cameristica o riletto da compositori di oggi (partendo da composizioni di Mahler, Händel, De Falla).
Particolarmente attento al repertorio con voce, l’Ensemble ha spesso collaborato con Roberto Abbondanza, Alda Caiello, Cristina Zavalloni, partecipando, inoltre, a numerose esecuzioni e prime di opera contemporanea.
L’Ensemble In Canto è stato ospite, ovunque in Italia e sempre con grande successo, di tutte le maggiori istituzioni concertistiche e dei più importanti festival internazionali.
Alda Caiello
Diplomata in pianoforte e in canto al Conservatorio di Perugia, è considerata oggi fra le maggiori interpreti nel panorama europeo per versatilità, raffinatezza e capacità espressive.
Prediletta da Berio per le sue “Folk songs”, ha cantato sotto la guida di direttori quali Berio stesso, Frans Brüggen, Myung-Whun Chung, Valery Gergiev, e ha collaborato con ben noti registi fra cui citiamo Daniele Abbado, Yoshi Oida, Giorgio Barberio Corsetti, Davide Livermore, Giorgio Pressburger.
Invitata dalle maggiori istituzioni musicali europee e dai più importanti festival internazionali, ha cantato ovunque in Europa, proponendo con costante successo un vasto repertorio che spazia dagli autori “classici” a quelli del Novecento – da Monteverdi a Bach, Purcell, Scarlatti, Mozart, Boccherini, Pergolesi, Gluck, Rossini, Respighi, Mahler, Schönberg, – , e numerose partiture del Novecento e contemporanee fra cui “La voix humaine” di Poulenc, “Pierrot Lunaire” di Schoenberg, “Passaggio” e “Recital for Cathy” di Berio, “Io” frammento di “Prometeo” di Nono, “Rara Requiem” di Bussotti.
Ha inciso per BMG/Ricordi, CAM Stradivarius, Rai Trade, Col Legno, Zig Zag Territoires, Verso, Bottega Discantica, Praga Digitals.
Fabio Maestri
Compositore e direttore d’orchestra, ha studiato con Franco Donatoni e Franco Ferrara.
Da quarant’anni attivo sulla scena musicale, è stato più volte ospite di importanti orchestre e ha diretto in prestigiosi enti e festival: Maggio Musicale Fiorentino, Teatro di S. Carlo di Napoli, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Massimo di Palermo, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Lirico di Cagliari, Ravenna Festival, Teatro dell’Opera di Nizza. Assai apprezzato come esecutore di musica contemporanea, ha più volte diretto alla Biennale di Venezia, a Rai Nuova Musica (Torino), al Festival Play.it! (Firenze, ORT), al Festival “Musica d’oggi”, al Festival Pontino, al Festival di Nuova Consonanza, al Festival di Villa Medici (Roma), all’Accademia Filarmonica Romana (Teatro Olimpico), al Sinopoli Festival (Taormina).
Ha diretto numerose prime assolute di vari autori fra cui ricordiamo Panni, Pennisi, Donatoni, Bortolotti, Brouwer, Manzoni, Galante, Cardi, Ambrosini, Sbordoni, Tutino, Betta, Del Corno, Boccadoro, D’Amico, Dall’Ongaro, Pedini, Vacca, Panfili, Gregoretti, Montalti, Antignani.
Sue composizioni sono state premiate e segnalate in diversi concorsi e rassegne tra cui: Venezia Opera Prima (1981), Concorso Achantes di Parigi (1983, presidente Yannis Xenakis).
Ha curato numerose revisioni di opere di Pergolesi, Haendel, Padre Martini, Morlacchi, Vaccaj, Haydn.
Ha al suo attivo 19 produzioni discografiche, dal ‘600 ai contemporanei.
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Mischa Maisky e la figlia Lily conquistano il pubblico dell’Associazione Scarlatti
Il recente appuntamento della stagione 2015-2016 dell’Associazione Alessandro Scarlatti ha portato a Napoli il celebre violoncellista Mischa Maisky, giunto con la sua giovane figlia pianista Lily.
Il duo ha proposto alcuni capolavori della letteratura cameristica, compresi in un arco di tempo fra gli albori del Settecento e la seconda metà dell’Ottocento, appartenenti alla produzione di compositori molto famosi quali Johann Sebastian Bach (1685-1750), Franz Schubert (1797-1828), Robert Schumann (1810-1856) e Johannes Brahms (1833-1897).
L’apertura era rivolta alla Sonata n. 3 in sol minore BWV 1029, ultima di un trittico per viola da gamba e cembalo, scritto da Bach, come molta musica strumentale, durante la sua permanenza alla corte di Köthen (1719-1723).
La successiva Sonata in la minore/maggiore D.821 di Schubert, risalente al 1824, è passata alla storia con l’appellativo di “Arpeggione”, in quanto creata per uno strumento che si stava affacciando sulla scena musicale, sorta di incrocio fra violoncello e chitarra, chiamato anche chitarra d’amore, inventato dal liutaio viennese Johann Georg Stauffer e fortemente sponsorizzato dal virtuoso violoncellista Vincenz Schuster.
La sua diffusione non ebbe il successo sperato, in quanto i primi a rifiutarne l’utilizzo furono proprio gli strumentisti per i quali era stato ideato ma, come testimonianza, rimase questa composizione, pubblicata postuma nel 1871, la cui versione più nota è quella per violoncello e pianoforte.
Dopo l’intervallo abbiamo ascoltato i Fantasiestücke op. 73, scritti da Schumann nel febbraio del 1849, quando risiedeva a Dresda, anche nel tentativo di evadere da un ambiente a lui poco congeniale e che, pochi mesi dopo, sarebbe stato teatro di sanguinose turbolenze politiche, legate ai moti insurrezionali, costringendo l’autore tedesco ad una momentanea fuga.
Chiamati in origine Soireestücke, si inquadrano nella cosiddetta “Hausmusik”, ovvero musica concepita per essere suonata in un contesto casalingo, secondo una tradizione tipicamente tedesca.
Non per questo i tre pezzi, che formano l’op. 73, possono essere considerati di scarso valore, ed anzi risultano curati in ogni minimo particolare, rappresentando piccoli gioielli intrisi di romanticismo
Va ancora ricordato che, creati in origine per clarinetto e pianoforte, proprio per la loro particolare destinazione prevedevano, fin dall’inizio, la possibilità di affidare la parte del clarinetto al violino o al violoncello.
Ultimo brano in programma la Sonata n. 1 in mi minore, op. 38 di Johannes Brahms (1833-1897), frutto di una lunga gestazione, durata dal 1862 al 1865.
Dedicata a Joseph Gänsbacher, violoncellista, giurista ed insegnante di canto al Conservatorio di Vienna, contiene un omaggio a Bach, costituito dall’inserimento, nel terzo ed ultimo movimento, del motivo corrispondente al Contrapunctus XIII de “L’arte della fuga” e venne completata all’indomani della perdita della madre, per cui rispecchia in parte anche lo stato d’animo del musicista.
Veniamo quindi ai due ottimi protagonisti e, se Mischa Maisky è da molto tempo, e meritatamente, sulla cresta dell’onda, la figlia risulta sicuramente meno nota.
Per tale motivo, fermo restando l’eccezionale esibizione del violoncellista, dotato di un suono splendido, raffinato e ricco di sfumature, ci piace sottolineare la prova di Lily, che è riuscita a tenere testa al padre lungo l’intero recital senza alcun cedimento, ma dialogando alla pari.
Da ciò è scaturita una serata di grande spessore, contraddistinta da momenti che rimarranno a lungo impressi nei ricordi del numerosissimo pubblico presente, come nell’allegro conclusivo della sonata brahmsiana.
Entusiasmo alle stelle e bis beethoveniano, tratto da Sieben Variationen über “Bei Männern, welche Liebe fühlen” aus Wolfgang Amadeus Mozarts Oper “Die Zauberflöte”, a coronamento di uno splendido concerto.
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Mercoledì 24 febbraio Mischa Maisky e la figlia Lily ospiti della stagione dell’Associazione Alessandro Scarlatti
Mercoledì 24 febbraio, alle ore 21, nell’Auditorium di Castel Sant’Elmo, la Associazione Alessandro Scarlatti ospita un recital d’eccezione con il violoncellista Mischa Maisky che, accanto alla figlia Lily Maisky al pianoforte presenterà un programma che è l’alfa e l’omega della letteratura per questo organico: dai primissimi esempi di sonata di un geniale pioniere della musica quale fu Johann Sebastian Bach, con la Sonata in sol minore BWV 1029, ai capolavori del repertorio romantico con Schubert, Schumann e Brahms.
Se da un lato si attraversano in ordine cronologico secoli e stili diversi, dall’altro il tardo romanticismo attinge, per il suo sviluppo, proprio alle lontane radici barocche: Brahms ritorna a Bach chiudendo, così, il cerchio.
Mischa Maisky è da molti anni uno dei personaggi più originali e conosciuti sulla scena concertistica internazionale, violoncellista tra i più grandi al mondo, nato a Riga (in Lettonia) ma praticamente cittadino del mondo, come ama ricordare scherzando: «Suono un violoncello italiano, con archetti francesi e tedeschi, corde austriache e tedesche, mia figlia è nata in Francia, mio figlio maggiore in Belgio, il terzo in Italia e il più piccolo in Svizzera. Guido un’auto giapponese, indosso un orologio svizzero, una collana indiana e mi sento a casa ovunque ci siano persone che amano la musica classica».
“La musica è sempre stata nella nostra vita – afferma Lily Maisky, per la prima volta a Napoli accanto al padre – e mentre mia madre Kay si è presa cura dei miei studi spingendomi ad alzarmi alle sei del mattino per esercitarmi prima di andare a scuola, la figura di mio padre e il suo ruolo nel mondo musicale hanno ispirato la mia motivazione a trovare il mio posto in questo mondo”.
Biglietti
Intero: 15 Euro
Ridotto giovani (under 33): 10 Euro
Last minute (under 33): 3 Euro – in vendita un’ora prima del concerto
Per informazioni:
www.associazionescarlatti.it
Infoline: 081 406011
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Mercoledì 24 febbraio 2016, ore 21.00 – Auditorium di Castel S. Elmo
Mischa Maisky, violoncello
Lily Maisky, pianoforte
Programma
Johann Sebastian Bach (1685-1750): Sonata n.3 in sol minore BWV 1029
Franz Schubert (1797-1828): Sonata in la minore/maggiore D.821 “Arpeggione”
Robert Schumann (1810-1856): Fantasiestücke op. 73
Johannes Brahms (1833-1897): Sonata in mi minore op.38
Mischa Maisky
Mischa Maisky può vantarsi di essere l’unico violoncellista al mondo ad aver studiato sia con Mstislav Rostropovich che con Gregor Piatigorsky.
Rostropovich ha lodato Mischa Maisky con le parole: “…one of the most outstanding talents of the younger generation of cellists. His playing combines poetry and exquisite delicacy with great temperament and brilliant technique.”
Nato in Lettonia, ha studiato in Russia e, dopo il suo rimpatrio in Israele, Mischa Maisky è stato accolto con grande entusiasmo a Londra, Parigi, Berlino, Vienna, New York, Tokyo, e in tutti gli altri più importanti centri musicali.
Durante gli ultimi 25 anni, con contratto in esclusiva per la Deutsche Grammophon, ha effettuato più di 30 registrazioni con orchestre quali: Wiener Philharmonic, Berliner Philharmonic, London Symphony, Israel Philharmonic, Orchestre de Paris, Orpheus und Chamber Orchestra of Europe e molte altre.
Nel 2000 l’artista ha raggiunto uno dei momenti più alti della sua carriera, impegnando l’intero anno in una lunghissima tournée dedicata a Bach con più di 100 concerti.
A dimostrazione della grandissima ammirazione dell’artista per il grande compositore, Mischa Maisky ha registrato le Suite di Bach per la terza volta.
Le sue registrazioni sono state acclamate dai critici di tutto il mondo e sono state premiate per ben 5 volte con il prestigioso Record Academy Prize a Tokyo, 3 volte con il Deutscher Schallplattenpreis, inoltre con il Grand Prix du Disque a Paris e con il Diapason d’Or of the Year, cosi come con le ambite Grammy nominations.
Un musicista di vera fama mondiale ospite regolarmente dei maggiori festival internazionali, ha collaborato con direttori quali Leonard Bernstein, Carlo Maria Giulini, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Lorin Maazel, James Levine, Vladimir Ashkenazy, Giuseppe Sinopoli e Daniel Barenboim, e con musicisti quali Martha Argerich, Radu Lupu, Nelson Freire, Evgeny Kissin, Lang Lang, Peter Serkin, Gidon Kremer, Yuri Bashmet, Vadim Repin, Maxim Vengerov, Joshua Bell, Julian Rachlin e Janine Jansen, solo per nominarne alcuni.
Lily Maisky
Lily Maisky è nata a Parigi nel 1987 e ha iniziato a suonare il piano a quattro anni con Lyl Tiempo.
Ha studiato con Hagit Kerbel, Olga Mogilevsky, Ilana Davids, Alan Weiss.
Dal 2001 al 2004 è stata allieva della “Purcell School of Music”.
Ha seguito master classes di Martha Argerich, Dmitri Bashkirov, Joseph Kalichstein, Evgeny Mogilevsky, Pavel Gililov, Vitali Margulis, Oleg Maisenberg e Marielle Labeque.
Ha frequentato la Verbier Academy e i corsi di piano Oxford Philomusica.
La sua prima apparizione pubblica avviene nel 1997 alla Carnegie Hall.
Si è esibita in Europa ed in Estremo Oriente invitata da festival quali Verbier Festival, Progetto Martha Argerich Lugano, Freiburg Zelt Music Festival, Maggio Musicale Fiorentino, Franz Liszt Festival in Austria, Julian Rachlin and Friends in Dubrovnik, Rencontres de Bel Air in Francia, Schlesswig-Holstein Music Festival ed English Chamber Orchestra Music Cruise.
Ha suonato alla Royal Festival Hall (Londra), Concerthaus (Vienna), Prinzregentheater (München), Leiszhalle (Hamburg), La Fenice (Venezia), BeethovenHalle (Bonn), Suntory Hall (Tokyo), Teatro Olimpico (Roma), Conservatory (Moscow), Philarmonie (S. Pietroburgo), Buckingham Palace.
Lily Maisky si esibisce regolarmente in duo con Mischa Maisky e con i violinisti Alissa Margulis, Hrachya Avanesyan e Geza Hosszu-Legocky.
In campo cameristico collabora con Julian Rachlin, Janine Jansen, Renaud Capuçon, Sergey Krylov, Nicholas Angelich, Frank Braley, Gérard Caussé, Chantal Juillet e Dora Schwarzberg.
Ha inoltre partecipato ad alcune registrazioni di Mischa Maisky per la Deutsche Grammophon e all’album di EMI Music tratto dal progetto Martha Argerich.
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Martedì 24 novembre il Quartetto Emerson ospite della stagione dell’Associazione Alessandro Scarlatti
Martedì 24 novembre atteso ritorno nell’Auditorium di Castel Sant’Elmo, alle ore 21, per la Associazione Alessandro Scarlatti, del Quartetto Emerson, il prestigioso ensemble statunitense, costituito nel 1976 prendendo il nome del poeta e filosofo americano Ralph Waldo Emerson.
Il quartetto colleziona una ineguagliata lista di successi: nove Grammy Award (inclusi due come migliore album classico, un onore senza precedenti per un gruppo di musica da camera), tre Gramophone Awards e l’ Avery Fisher Prize.
A questi riconoscimenti, nel gennaio 2015 si è aggiunto il Richard J. Bogomolny National Service Award, il più prestigioso premio negli Stati Uniti, nel campo della musica da camera.
Il Quartetto, che è stato più volte ospite delle stagioni della Scarlatti, si presenta per la prima volta con il nuovo violoncellista Paul Watkins.
Watkins, un insigne solista, direttore d’orchestra, appassionato di musica da camera, si è unito al gruppo nel 2013, e la sua dedizione e il suo entusiasmo hanno arricchito il quartetto con un timbro ricco di calore e con una gioia palpabile nel processo di collaborazione.
Il programma unisce due capolavori che rappresentano la vetta compositiva degli autori: il Quartetto op. 51 n. 2 di Brahms, che testimonia il conseguimento della perfezione in termini di equilibrio formale, stilistico, sonoro, e l’ultimo lavoro quartettistico di Franz Schubert, il Quartetto in Sol maggiore opera postuma 161.
Biglietti:
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Last minute (under 33): 3 Euro – in vendita un’ora prima del concerto
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Martedì 24 novembre 2015, ore 21.00 – Auditorium di Castel Sant’Elmo
Quartetto Emerson
Eugene Drucker e Philip Setzer (violini)
Lawrence Dutton (viola)
Paul Watkins (violoncello)
Programma
Johannes Brahms (1833 – 1897): Quartetto in la minore op. 51 n.2
Philip Setzer, primo violino
Franz Schubert (1797 -.1828): Quartetto in sol maggiore op. post.161 D 887
Eugene Drucker, primo violino
Quartetto Emerson
Da più di 30 anni il Quartetto Emerson colleziona, nella storia dei quartetti, una ineguagliata lista di successi: nove Grammy Award ( inclusi due come migliore Album Classico, un onore senza precedenti per un gruppo di musica da camera), tre Gramophone Awards e l’ Avery Fisher Prize.
Il Quartetto ha una fama internazionale per progetti di musica da camera innovativi, inclusi i cicli integrali dei quartetti di Beethoven, Bartók, Mendelssohn e Shostakovich, eseguiti nelle capitali musicali del mondo.
Anche se la maggior parte del loro repertorio è dedicato alla musica classica, il Quartetto Emerson ha sempre dimostrato un forte impegno sulla musica del XX secolo e del XXI secolo, incluse più di 20 commissioni e prime mondiali.
Il Quartetto ha collaborato con alcuni dei più grandi artisti del nostro tempo sia nei concerti che nelle incisioni.
L’arrivo di Paul Watkins nel 2013 ha prodotto un profondo impatto sul Quartetto Emerson.
Watkins, un insigne solista, direttore d’orchestra, appassionato di musica da camera, si è unito al gruppo nella sua 37° stagione, e la sua dedizione e il suo entusiasmo hanno arricchito il quartetto con un timbro ricco di calore e con una gioia palpabile nel processo di collaborazione.
L’ Emerson è quartetto in Residence alla Stony Brook University dove, oltre ad una serie di concerti, insegnamento e lezioni di musica da camera, ha svolto numerosi Workshop di quartetti d’archi tra il 2004 e il 2008.
Il quartetto ha anche organizzato tre Workshop professionali alla Carnegie Hall Weill Music Instiute.
Nella stagione 2006-2007 la Carnegie Hall ha invitato l’ Emerson a presentare la propria serie Perspectives: un’ esplorazione di nove concerti intitolata Beethoven in Context tenuti nell’ Auditorium Isaac Stern.
Nessun altro quartetto ha avuto l’opportunità di presentare una così importante serie alla Carnegie Hall.
Nel Marzo 2004 l’ Emerson è stato il diciottesimo destinatario dell’ Avery Fisher Prize, un altro primato per un complesso da camera.
Costituitosi nel 1976, il Quartetto Emerson ha sede a New York ed è stato uno dei primi gruppi in cui i violinisti si alternano nella parte di primo violino; il Quartetto ha preso il suo nome dal grande poeta e filosofo americano Ralph Waldo Emerson.
Nel gennaio 2015 ha ricevuto il Richard J. Bogomolny National Service Award, il più prestigioso premio per la musica da camera negli Stati Uniti, in riconoscimento del significativo e duraturo contributo nel campo della musica da camera.
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Mercoledì 28 ottobre la stagione dell’Associazione Alessandro Scarlatti ospita la pianista Maria Perrotta
«Pianismo a metà perfetta fra … Alexis Weissenberg e … Glenn Gould» (N. Carusi, Libero);
«Il suono è sgranato, la tecnica è clavicembalistica, il disegno formale è nitido: se continua così, Maria Perrotta sembra destinata a diventare la Rosalyn Tureck italiana» (E. Girardi, Corriere della Sera);
«È una figura schiva e poco conosciuta, è uno dei veri astri del pianismo mondiale» (P. Isotta, Corriere della Sera).
Con queste prestigiose presentazioni mercoledì 28 ottobre, alle ore 21, nell’Auditorium di Castel Sant’Elmo, la giovane pianista Maria Perrotta torna a presentarsi al pubblico della Associazione Alessandro Scarlatti con un affascinante programma che sgrana capisaldi della letteratura pianistica: il concerto si apre con la Sonata n. 5 in sol maggiore K. 283 di Mozart, proseguendo con le 4 Ballate op. 10 di Johannes Brahms e concludendo con la monumentale Sonata n. 21 in si bemolle maggiore D 960 di Franz Schubert.
La pianista calabrese residente a Parigi, che ama portare in pubblico programmi molto complessi (come negli anni scorsi le Variazioni Goldberg di Bach o le tre Ultime Sonate di Beethoven), arriva a Napoli dopo aver inaugurato la stagione della Accademia Filarmonica a Bologna, ed aver pubblicato per la Decca un CD, come suo solito, registrato rigorosamente dal vivo, del suo recital chopiniano portato in tournée nel 2014.
«Suonare senza poter ripetere determina una qualità diversa nella concentrazione.– spiega la pianista a Leonetta Bentivoglio in una recente intervista – Registrare in studio è un’operazione fredda e razionale, che fa uscire l’interprete dal flusso della continuità».
Biglietti:
Intero: 15 Euro
Ridotto giovani (under 33): 10 Euro
Last minute (under 33): 3 Euro – in vendita un’ora prima del concerto
Per informazioni:
www.associazionescarlatti.it
Infoline: 081 406011
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Mercoledì 28 ottobre 2015, ore 21.00 – Auditorium di Castel Sant’Elmo
Maria Perrotta, pianoforte
Programma
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791): Sonata n. 5 in sol maggiore KV 283
Johannes Brahms (1833-1897): 4 Ballate op. 10
Franz Schubert (1797-1828): Sonata n. 21 in si bemolle maggiore D 960 op. post.
Maria Perrotta
Applaudita come interprete particolarmente comunicativa, Maria Perrotta si afferma in importanti concorsi fra cui il “Rina Sala Gallo” di Monza, il “Premio Encore! Shura Cherkassky” (2008) e il Concorso “J. S. Bach” di Saarbrücken (2004), premio quest’ultimo che la impone sulla scena pianistica internazionale come una significativa interprete bachiana, riscuotendo ampi successi di pubblico e di critica: «Maria Perrotta sa sfruttare le risorse del pianoforte moderno senza incorrere in inesattezze stilistiche. Il suono di vitrea trasparenza, la tessitura sempre percepibile, l’interessante articolazione della frase hanno reso la musica di Bach in modo ideale» (Saarbrücker Zeitung).
Registra per la Radio Tedesca, per la Rai e Sky. La sua incisione dal vivo delle Variazioni Goldberg di Bach ottiene il favore della critica specializzata: 5 Stelle delle riviste Amadeus e Musica, 5 Stelle e Disco del Mese della rivista Suonare News, Premio della Critica 2012 promosso dalla rivista Musica & Dischi.
Nell’ottobre 2013 la Decca pubblica un cd con la sua registrazione dal vivo delle tre ultime Sonate di Beethoven che ottiene le “5 Stelle Amadeus” ed è scelto come miglior cd del mese dalla rivista Amadeus.
Nel settembre 2014 esce la sua nuova incisione per Decca delle Variazioni Goldberg di Bach.
Fra i suoi recenti impegni l’esecuzione del Clavicembalo ben temperato di J. S. Bach, del Quarto Concerto per pianoforte e orchestra op. 58 di Beethoven con la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Antoni Wit e una tournée in Francia e Italia con un programma interamente dedicato a Chopin.
Maria Perrotta studia al Conservatorio di Cosenza, dov’è nata, con Antonella Barbarossa e si diploma con lode al Conservatorio di Milano con Edda Ponti.
Ottiene il Diploma Superiore di Musica da Camera all’École Normale de Musique di Parigi, si perfeziona a Imola con Franco Scala e Boris Petrushansky e in Germania con Walter Blankenheim.
Nel 2007 si diploma con lode presso l’Accademia di Santa Cecilia nella classe di Sergio Perticaroli.
Arricchisce la sua formazione con Cristiano Burato e François-Joël Thiollier.
Vive a Parigi.
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Domenica 4 ottobre Enrico Baiano chiude la rassegna dell’ Associazione Alessandro Scarlatti “I suoni della storia – 1815 fra il Congresso di Vienna e la Battaglia di Waterloo”
Domenica 4 ottobre 2015, alle ore 11.00, nella splendida sede di Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano, con il concerto di Enrico Baiano al fortepiano si conclude la rassegna “I suoni della storia – 1815 fra il Congresso di Vienna e la Battaglia di Waterloo” per le attività fuori abbonamento della Associazione Alessandro Scarlatti.
Il fortepiano di Enrico Baiano dialogherà con gli attori Andrea de Goyzueta e Raffaele Ausiello, che leggeranno brani tratti dal romanzo “I cento giorni” di Joseph Roth.
Questo romanzo breve racconta il periodo più drammatico della storia di Napoleone, quello che va dalla fuga dall’Elba sino alla disfatta di Waterloo e all’imbarco per Sant’Elena, per entrare con delicatezza, e insieme con crudeltà, nella psicologia del personaggio storico – “nella sola fase della sua vita in cui è “uomo” e infelice” – come rivela lo stesso Roth in una lettera.
Il ciclo di tre concerti ha voluto ripercorrere due avvenimenti cruciali della storia europea, dei quali ricorre il bicentenario, con concerti dedicati a pagine musicali dell’epoca e a letture di grandi scrittori che la fanno rivivere: le danze schubertiane affidate alle sonorità delicate del fortepiano, un insolito Beethoven eseguito da un duo mandolino e tastiera, e melodie del primo Ottocento per soprano e pianoforte si sono intrecciate con estratti da “La Certosa di Parma” di Stendhal, “La fiera delle vanità” di Thackeray e “I cento giorni” di Joseph Roth.
Come già nel precedente ciclo, dedicato alla prima guerra Mondiale, protagonista è stato lo stridente contrasto tra il mondo culturale rassicurante e sognante dei salotti europei e lo smarrimento dell’individuo al cospetto dei grandi avvenimenti storici.
Biglietto unico: 5 Euro
Infoline
081 406011
www.associazionescarlatti.it
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Domenica 4 ottobre, ore 11.00 – Palazzo Zevallos (via Toledo, 185 – Napoli)
“I suoni della storia – 1815 fra il Congresso di Vienna e la Battaglia di Waterloo”
Enrico Baiano, fortepiano
Andrea de Goyzueta e Raffaele Ausiello, voci recitanti
Programma
Franz Schubert (1797 – 1828)
Otto walzer dall’op. 9
Momento musicale op. 94 n. 5 in fa minore
Johann Nepomuk Hummel (1778 – 1837): Due bagatelle dall’op. 107
n. 3 in la bemolle maggiore
n. 4 in si bemolle maggiore
Franz Schubert
12 Ländler op. 171
Momento musicale op. 94 n. 2 in la bemolle maggiore (andantino)
Johann Nepomuk Hummel: Sonata n. 3 in fa minore op. 20
Enrico Baiano
E’ oggi considerato uno dei più completi ed interessanti interpreti sulla scena della musica antica. Nel suo approccio interpretativo si combinano sapientemente rigore storico-stilistico, libertà espressiva e grande virtuosismo; una non comune capacità di sfruttare le risorse timbriche ed espressive del clavicembalo gli permette di realizzare crescendo, diminuendo, cantabilità ed effetti orchestrali che rendono ogni concerto un evento.
Nato a Napoli nel 1960, dopo essersi brillantemente diplomato in Pianoforte e Composizione presso il Conservatorio ‘S. Pietro a Majella’ di Napoli si è specializzato in clavicembalo, clavicordo e fortepiano con Emilia Fadini presso il Conservatorio ‘G. Verdi’ di Milano.
Ha registrato otto CD per l’etichetta ‘Symphonìa’, ora in corso di ripubblicazione per le etichette Pan Classic e Glossa, tutti accolti entusiasticamente dalla critica e più volte premiati; un altro CD dedicato alle Sonate di Scarlatti, recentemente pubblicato dall’etichetta Stradivarius, ha vinto il Premio Speciale della Critica Classica di “Musica & Dischi” come miglior album 2013 nella sezione “classica strumentale italiana”.
Ha preso parte a diverse trasmissioni televisive e radiofoniche italiane ed estere e a due film-documentario del regista Francesco Leprino: “Sul nome B.A.C.H.” e “Un gioco ardito” (su Domenico Scarlatti).
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Metodo per clavicembalo, edito da Ut Orpheus e tradotto in cinque lingue; Le Sonate di Domenico Scarlatti (in collaborazione con Marco Moiraghi), edito da LIM – Libreria Musicale Italiana; Il discorso musicale, in La narrazione al plurale (a cura di S. Messina), edito da Gaia.
Enrico Baiano tiene regolarmente corsi per la Fondazione Italiana per la Musica Antica (corsi internazionali di Urbino), per l’associazione L’Architasto di Roma e per la società di musica antica Origo et Practica di Tokyo.
E’ docente di clavicembalo, clavicordo e fortepiano presso il Conservatorio ‘Domenico Cimarosa’ di Avellino.
Andrea de Goyzueta
Nasce a Napoli nel 1976.
E’ attore, produttore teatrale e parte del comitato artistico della storica compagnia Ente Teatro Cronaca fondata da Mico Galdieri.
Dopo la formazione artistica svolta principalmente presso il Laboratorio Permanente del Teatro Elicantropo di Napoli, nel 2004 si laurea con lode in Lettere e Filosofia, è borsista presso l’Istituto Italiano per gli Studi Storici fondato da Benedetto Croce e fonda l’Associazione Tourbillon Teatro, con la quale svolge un’intensa attività artistica e di produzione teatrale e musicale lavorando, tra gli altri, con il M° Roberto De Simone.
A ottobre 2012 riceve il Premio Domenico Rea, sezione teatro, “come riconoscimento per i meritevoli primi anni di attività teatrale ed impegno culturale, e come incoraggiamento per la prosecuzione della carriera”.
Ha iniziato il suo percorso di attore con il regista Carlo Cerciello nel 2001 in spettacoli come “Stanza 101” (premio speciale UBU 2001) e “Noccioline” (premio Ruccello 2006) e, tra gli altri, con Mariano Rigillo, Bruno Garofalo, Alessandra Asuni.
Nelle ultime stagioni è stato coprotagonista con l’attore e regista Claudio Di Palma nello spettacolo “La Finestra sul Cortile” e “Ferito a Morte” di Raffaele La Capria con Mariano Rigillo per il Teatro Stabile di Napoli; ha lavorato con la regista e drammaturga Sarasole Notarbartolo nello spettacolo “La Danse des Amants” per il Festival Giardino delle Esperidi a Campsirago in Brianza; è stato uno degli interpreti del progetto “Occhi Gettati” di e con Enzo Moscato diretto dal regista Francesco Saponaro; ha prodotto e interpretato lo spettacolo “Il Contratto” di Eduardo De Filippo per la regia di Pino Carbone per il Festival Benevento Città Spettacolo. Partecipa all’ultima edizione del Festival dei Corti di Cairano con il monologo “Giulietta e il suo Romeo” da Alessandro Baricco.
Ha incontrato nel suo percorso artistico molti compositori e musicisti tra i quali Carlo Galante, Francesco D’Errico, Mario Caroli, Valerio Virzo, Fabrizio Elvetico.
Raffaele Ausiello
Inizia e continua la sua formazione tra Torre del Greco e Napoli.
Laureato in Lettere Moderne e specializzato in Filologia Moderna, fin dai tempi del Liceo, contemporaneamente agli studi, intraprende e approfondisce il mestiere e l’arte della recitazione con il prof. Nicola Di Lecce, il prof. Antonio Borriello (noto esperto di Samuel Beckett), Carlo Cerciello (direttore del Laboratorio Teatrale Permanente del Teatro Elicantropo di Napoli).
Segue stages e workshops tenuti da Renato Carpentieri, Orlando Cinque, Cesar Brie, Nicole Kerberger, Anna Redi, Paola Tortora, Michele Monetta, Pierpaolo Sepe, Armando Punzo, Davide Iodice, Pino Carbone, e tanti altri.
In Teatro è stato diretto, tra gli altri, da Carlo Cerciello (lavorando anche al fianco di Isa Danieli), Renato Carpentieri, Luciano Melchionna, Francesco Saponaro, Pino Carbone, Raffaele Di Florio, Walter Manfré, Giovanna Facciolo, Anna Redi.
Nel 2010, assieme a Giuseppe Cerrone, Stefano Ferraro, Aniello Mallardo e Antonio Piccolo fonda il collettivo teatrale Teatro In Fabula, che oltre ai vari impegni teatrali ha collaborato con Lorenzo D’Amelio alla formazione del cast de “L’Evento”, un lungometraggio indipendente girato nel Sannio nel 2013.
Oltre che ne “L’Evento”, è stato protagonista e coprotagonista in diversi cortometraggi, nonché nel lungometraggio “Nei molti mondi”, un videodramma a spettatore unico di Guido Acampa e Gabriele Frasca, proiettato alla Galleria Civica di Modena e prossimamente edito dalla Sossella Editore.
In televisione va citata almeno la partecipazione come attore guest nel ruolo di Fabrizio Jovinelli in una decina di puntate (2008) della soap di RAI3 “Un posto al sole”.
Per la sua attività teatrale ottiene il Premio Nike come attore emergente nel 2010 e il Premio Domenico Rea nel 2012.
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