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Mercoledì 5 ottobre al Teatro di Corte di Palazzo Reale si inaugura la stagione 2016-2017 dell’Associazione Alessandro Scarlatti

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Mercoledì 5 ottobre, alle ore 21, la Stagione Concertistica della Associazione Alessandro Scarlatti inaugura presso il Teatro di Corte di Palazzo Reale.
L’avvio della serie di 22 concerti (fino al 29 marzo 2017) è stato caratterizzato dall’improvvisa notizia della inagibilità della consueta sede dell’Auditorium di Castel Sant’Elmo.
Tutti i concerti saranno quindi realizzati nel Teatro di Corte di Palazzo Reale, tranne tre concerti nel mese di ottobre che si terranno nel Teatro delle Palme.

Particolarmente significativa è la scelta di affidare il concerto inaugurale alla prima edizione di ScarlattiLab/Jazz, curato da Francesco D’Errico, in collaborazione con il Dipartimento di Jazz del Conservatorio di Salerno, con la presenza eccezionale, come ospite e tutor del progetto, della cantante Norma Winstone.
Un progetto innovativo ed unico in Italia, il contenitore ScarlattiLab – nelle sue declinazioni dedicate alla musica barocca, alla musica elettronica ed ora alla musica jazz – raccoglie le iniziative della Associazione Alessandro Scarlatti dedicate ai giovani cantanti, strumentisti e compositori del II livello dei Conservatori del Sud e non solo che si affacciano alla carriera professionale.
Al progetto ScarlattiLab è dedicata una campagna di crowdfunding attraverso la piattaforma Meridonare, che invita a sostenere questo innovativo laboratorio.

Il nome della leggendaria vocalist inglese Norma Winstone è legato alla felice stagione del British Jazz.
Sebbene abbia iniziato interpretando il repertorio classico del jazz è stata ben presto coinvolta nelle esplorazioni dell’avanguardia, nell’emancipazione dai modelli statunitensi che l’Europa sviluppò con forza e creatività dagli anni Sessanta in poi.
La sua attività di vocalist originale, in cui la voce entra a fare parte integrante del lavoro di altri strumenti, è evidente nel longevo e mitico trio Azimuth, con John Taylor al pianoforte e Kenny Wheeler alla tromba, che fu descritto sul Times come “uno dei gruppi cameristici più avventurosi e delicatamente bilanciati del panorama contemporaneo”.
Proprio a Taylor e Wheeler, entrambi scomparsi di recente, è dedicato il programma della serata.

“La preparazione di un repertorio dedicato a composizione di Kenny Wheeler e John Taylor da parte di giovani musicisti/studenti seguiti da me e Giulio Martino commenta Francesco D’Erricoil racconto, l’incontro estetico ed artistico avuti tra la stessa Norma Winstone ed i giovani musicisti; i suoi preziosi consigli al fine della prassi esecutiva del repertorio scelto, ed infine il concerto: la possibilità di condividere una esperienza musicale così formativa con una dei suoi protagonisti. Questo è ScarlattiLab/Jazz, il primo, cui state per assistere.”

Costo del biglietto
Intero: 15 Euro
Ridotto giovani ( under 30); 10 Euro
Last minute: 3 Euro (under 25) in vendita un’ora prima del concerto.

Infoline
081 406011
www.associazionescarlatti.it
info@associazionescarlatti.it

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Mercoledì 5 ottobre 2016
Teatro di Corte di Palazzo Reale – ore 21.00

Scarlattilab\Jazz
dedicato a Kenny Wheeler e John Taylor
in collaborazione con il Conservatorio Giuseppe Martucci di Salerno
Direzione Artistica: Francesco D’Errico e Giulio Martino

Kenny Wheeler (1930 -2014): Heyoke

John Taylor (1942 -2015): Wind Fall*

Kenny Wheeler
Ambleside
Omno
Who are you*
For Jan*
Every body’s song but my own

Voci: Chiara Della Monica, Cristina Cafiero, Fortunata Monzo, Francesca Murro, Francesca Simonis
Pianoforte: Umberto Elia, Biagio Russo
Chitarra: Santino Desiderio
Basso elettrico: Giuseppe De Martino
Batteria: Marco Fazzari

Kenny Wheeler
Canter# 1*
Wintersweet*

John Taylor: Looking on*

Kenny Wheeler: Kind Folk *

John Taylor: “”o” *

Voce: Norma Winstone
Sassofono: Giulio Martino
Pianoforte: Francesco D’Errico
Contrabbasso: Ilaria Capalbo
Batteria: Marco Fazzari

* testo di Norma Winstone

Norma Winstone
norma-winstoneFin dal debutto sulla scena jazz londinese nel 1966 con un ingaggio al club di Ronnie Scott dove lavorò con Roland Kirk, Norma Winstone ha lavorato con molti dei nomi più importanti della scena inglese ed europea.
Si potrebbe dire che la sua voce abbia definito un’intera epoca di jazz inglese ed europeo, dalle re-invenzioni del The Great American Songbook ad escursioni più astratte del timbro vocale.
Ha registrato cinque album per ECM con il gruppo Azimuth, insieme al chitarrista John Taylor e Kenny Wheeler alla tromba. Il suo album solista per ECM, “Somewhere Called Home”, con John Taylor e il sassofonista/ clarinettista Tony Coe, è da molti considerato un classico.
La sua voce è diventata una parte importante per la scrittura della big band di Kenny Wheeler e può essere ascoltata in questo contesto nell’incisione del 1990 per ECM “Music for Large and Small Ensembles”.
È anche una paroliera di talento e ha scritto testi per molte composizioni di Steve Swallow, Kenny Wheeler e Ralph Towner.
I suoi testi per la composizione di Jimmy Rowles “The Peacocks”, da lei re-intitolata “A Timeless Place”, sono stati incisi da molti cantanti, tra cui Mark Murphy, Tierney Sutton e The Swingle Singers.
Anche lei li ha incisi con il compositore su un album dal titolo “Well Kept Secret”, di nuovo con George Mraz e Joe La Barbera.
Una collaborazione col pianista Fred Hersch ha prodotto l’album (frutto delle composizioni di lui e dei testi di lei) intitolato “Songs and Lullabies”.
Dopo aver vinto il Melody Maker Poll come Miglior Cantante Jazz nel 1971, ha vinto nella stessa categoria ai primi BBC Jazz Awards nel 2001 per poi essere nominata di nuovo nel 2007 e nel 2008.
Norma Winstone ha ricevuto numerosi riconoscimenti: MBE nella Lista di Onorificenze per il Compleanno della Regina del 2007 per servizi in campo musicale; nel 2009 lo Skoda Jazz Ahead Award a Brema per il suo contributo al jazz europeo; nel 2010 ha ricevuto la Lifetime Achievement Jazz Medal ed è stata la prima artista jazz a ricevere la Honorary Fellowship al Trinity Laban Conservatoire; nel 2013 è stata nominata Membro Onorario alla Royal Academy of Music; nel 2015 ha ricevuto il Parliamentary Jazz Award come migliore cantante e il Gold Badge dalla British Academy of Songwriters, Composers and Authors.

Francesco D’Errico
francesco-derricoHa pubblicato quindici cd a suo nome e circa trenta cd in collaborazione. Si laurea in filosofia.
Ha collaborato alla programmazione didattica e concertistica dell’Ismez.
Attualmente insegna piano jazz ed armonia presso il conservatorio di Salerno, in precedenza nei conservatori di Napoli, Potenza, Matera, Foggia e Cosenza.
Oltre la sua attività produttiva sia di jazz che musica contemporanea (concerti in Italia, Francia, Svizzera, Usa, Austria, Siria, Kosovo), si interessa al legame tra filosofia e musica con pubblicazioni ed incontri.
Qui ricordiamo “Fuor di Metafora, sette osservazioni sull’improvvisazione musicale” per editoriale Scientifica.
Direttore artistico per Pianocity Napoli dal 2014 al 2016, per il settore jazz.
Tra le sue collaborazioni artistiche ricordiamo: Eddie Gomez, Bob Moses, Marc Ribot, Evan Parker, Don Moye, Adam Rudolph, Hartmut Geerken, Markus Stockhausen, Norma Winstone, Gianluigi Trovesi, Sabir Mateen, David A.Gross, Cristine Bard, Giancarlo Schiaffini, Silvia Schiavone, Gregory Dudzienski, Bruno Tommaso, Ensemble Dissonanzen, Claudio Lugo, Giulio Martino, Ares Tavolazzi, Fabrizio Sferra, Salvatore Tranchini, Daniele Sepe, Peppe Lapusata, Aldo Vigorito, Marco de Tilla, Dario Guidobaldi, Marco Sannini, Antonio Jasevoli, Antonio De Luise, Marco Fazzari.
Numerose collaborazioni trasversali ad altre espressioni artistiche.
Qui ricordiamo quelle con il poeta arabo Adonis e gli artisti visivi Marco Nereo Rotelli e Schimamoto e l’attore Enzo Salomone.

Giulio Martino
giulio-martinoHa collaborato con moltissimi jazzisti (tra gli altri: Eliot Zigmud, Steve Smith, Antonio Faraò, Miroslav Vitous, Daniel Humair, Luigi Bonafede, Ares Tavolazzi, Dusko Gojkovich, , Pino Iodice, Armanda Desidery, Giovanni Falzone, Francesco D’Errico, Francesco Nastro, Mimmo Cafiero, Ferdinando Faraò, Antonio Zambrini, Arrigo Cappelletti).
Per anni ha fatto parte del gruppo Elbas del batterista Antonio Golino, figura di primo piano per i jazzisti campani.
Con Peggy Stern, pianista di New York, si sono esibiti in importanti festival jazz italiani ed americani ed hanno ha inciso“Duality”in duo e “Blood and Treasure” in quartetto. Le note di copertina di Duality sono di Michael Brecker.
Per diversi anni è stato il sassofonista dell’Essential Team e del Tributo a Zawinul di Pippo Matino, bassista di fama internazionale.
E’ primo sassofono tenore dell’Orchestra Napoletana di Jazz.
Conduce un’intensa attività didattica e concertistica ed è presente in oltre cinquanta pubblicazioni discografiche.
Inoltre si esibisce in trio, con Gianluigi Goglia al basso e Pietro Iodice alla batteria ed in quartetto a suo nome con Alex Cerdà al basso tuba, Rocco Zaccagnino alla fisarmonica e Leonardo De Lorenzo alla batteria.
Docente di musica d’insieme jazz presso il Conservatorio di Musica di Salerno.
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30 settembre, 2016 Posted by | Associazione "A. Scarlatti", Associazioni Musicali, Campania, Concerti, Italia, Musica, Musica Jazz, Napoli, Regioni | , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento