Mercoledì 28 settembre|Presentazione del libro “Una poltrona al San Carlo. Cronache di vita musicale napoletana 1958 – 2000″|Sala Mazzotta|Conservatorio Cimarosa di Avellino

Mercoledì 28 settembre, alle ore 16.30, nell’aula Mazzotta del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, si terrà il terzo incontro della Rassegna editorale ‘Parole di Musica’, curata da Fiorella Taglialatela.
In presentazione il libro di Sandro Rossi, Una poltrona al San Carlo. Cronache di vita musicale napoletana 1958 – 2000, pubblicato nel 2021 per i tipi di Guida editore.
Il volume ha il pregio di aprire molteplici prospettive d’indagine sulla musica a Napoli nella seconda metà del Novecento, dagli anni ’50 alle prime propaggini del terzo millennio, restituendo sia il ritratto di un’esemplare figura di giornalista e d’intellettuale, sia una storia della produzione e della ricezione musicale in città, attraverso le vicende delle sue istituzioni di maggior rilievo.
La coordinatrice della rassegna, Fiorella Taglialatela, dialogherà con Stefano Valanzuolo, che ha contribuito con uno scritto al volume e che, al pari di Sandro Rossi, è giornalista, oltre che drammaturgo, direttore artistico del “Maggio della Musica” e promotore di prestigiosi eventi culturali. Alla conversazione si unirà Tommaso Rossi, direttore artistico dell’Associazione Scarlatti, che qui interviene in qualità di curatore dell’opera e nelle vesti di testimone oculare del lavoro di suo padre. In collegamento on line è prevista, inoltre, la partecipazione di Francesco Canessa, che ha redatto la prefazione del libro e che potrà arricchire la discussione alla luce della sua lunga esperienza di saggista e critico musicale e di Sovrintendente del Teatro San Carlo.
Intervista sul Mattino alla nuova Direttrice del Conservatorio “D. Cimarosa” di Avellino Maria Gabriella Della Sala
Gli Istituti Musicali affrontano il cambio di passo imposto dal divenire della società, della comunicazione, della globalizzazione culturale e si danno, grazie all’autodeterminazione concessa dall’ultima riforma, strutture dirigenziali di adeguata mentalità e preparazione. Al Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino, da tempo all’avanguardia nella formazione musicale del nostro Paese, i docenti hanno eletto alla direzione, con significativa votazione, il maestro Gabriella Della Sala, ex allieva dell’Istituto, pianista, laureata in Lettere con master al DAMS di Bologna sulla gestione degli istituti artistici. Già alla guida del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, la nuova direttrice, che succede al maestro Carmelo Columbro, è già impegnata nell’arduo compito di coordinare programmi e attività del Cimarosa nel momento difficile che attraversiamo.
Il Mattino (Ed.Avellino 15/11/202) ha dedicato una intera pagina a una sua intervista, che postiamo qui di seguito.
In scena sabato 25 luglio al Palazzo Pignatelli di Lauro (Av) l’ Opera multimediale “Grammeloth” per la Rassegna teatrale “Mamma ‘e ll’art 202 / oltre l’emergenza”
Il 25 Luglio, alle 20:30 presso il Palazzo Pignatelli di Lauro (Av), sarà messa in scena l’Opera Multimediale “Grammeloth” in forma di concerto nella Rassegna teatrale “Mamma ‘e ll’art 202 / oltre l’emergenza”.

Testi e linee melodiche: Maurizio Elettrico
Musica: Umberto Ciccone, Maurizio Elettrico, Roberto Godas, Giovanni Parrocchia.
Personaggi:
- Ildegarda, il soprano Antonella Firinu,
- Gremilde, il soprano Gisel Lanzillo,
- Fanciulla Grammeloth, il soprano Chiara Saccardo,
- Principe Basilio, il baritono Luciano Matarazzo,
- Primo Ministro, il tenore Giovanni Germano,
- Sacerdote e Angelo Elias Carmine De Feo.
Coro Musikè: Rossella Albanese, Raffaella Bellezza, Filomena De Rosa, Francesco D’Acunzi, Carmine De Feo, Sonia Laiola.
Mimo/ Voce narrante: Luca Gatta
Sezione di Musica Elettronica: Raffaele Gagliardi e Giorgio Bosso
Tecnico del suono: Manuel Lomazzo
Direzione di produzione artistica: Raffaella Bellezza
“Grammeloth”
di Maurizio Elettrico
Grammeloth è una favola musicale, creata dall’artista scrittore Maurizio Elettrico.Composta da 23 canzoni con numerosi interventi recitativi, Grammeloth rivisita il dramma lirico in una formula multimediale, mescolando al canto, il ballo e la scenografia digitale.
Trama
Tema centrale dell’Opera è l’amore tra la bellissima fanciulla demone Grammeloth e il principe del felice reame di Agea, Basilio. Dal primo loro incontro Basilio, ignaro che la ragazza sia un essere infernale inviato dall’arcontessa Ildegarda nel suo regno per arrecarvi dolore e caos, accoglie Grammeloth con ogni onore e se innamora all’istante. Grammeloth ricambia il sentimento del principe con uguale intentistà. Poi, spinta dal rimorso, rivela al giovane di essere una creatura dell’averno che attraverso la sua seduzione può far innamorare di se qualsiasi uomo, privandolo di ogni volontà e difesa. Le orde infernali di Ildegarda attendono che i cittadini di Agea, ammaliati da Grammeloth, divengano prede facili per sferrare un letale attacco alla città. Basilio non vuole rinunciare all’ amore per Grammeloth, ritenendolo vero e non frutto di un inganno malefico, ma comprende anche il pericolo che pende su tutti loro. Si reca quindi in un luogo remoto dove il potente angelo Elias giace addormentato. Basilio agita una tempesta per svegliarlo. L’angelo, compresa la gravità della situazione, dona al principe uno scettro che Grammeloth userà contro le infernali legioni di Ildegarda e di sua sorella, sconfiggendole . Così Grammeloth e Basilio possono coronar il loro amore, portati in trionfo da tutto.
Martedì 10 dicembre il flautista Mario Caroli ospite ad Avellino del secondo appuntamento di Scarlatti Contemporanea
Martedì 10 dicembre 2019, nell’Auditorium del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino, alle ore 20, secondo appuntamento di Scarlatti Contemporanea, la nuova “rivoluzionaria” rassegna dedicata dalla Associazione Alessandro Scarlatti ai nuovi linguaggi musicali
La rassegna, giunta alla terza edizione, prevede un ciclo di 2 concerti in collaborazione con il Conservatorio di Avellino.
Protagonista di questo secondo appuntamento che segue quello con il percussionista Gianluca Saveri, è il flautista Mario Caroli.
Interprete molto amato dalla critica internazionale, che nei suoi riguardi non ha risparmiato i più alti elogi, ha inciso circa 25 cd, premiati in tutto il mondo.
Ha vinto a 22 anni il Kranichsteiner Musikpreis a Darmastadt ed ha cominciato così un importante carriera solistica che lo ha portato nelle sale più importanti del mondo, dal Concertgebouw di Amsterdam alla Philharmonie di Berlino, dal Lincoln Center di New York alla Suntory Hall di Tokyo, dal Konzerthaus di Vienna alla Royal Festival Hall di Londra, in recital o da solista con le principali orchestre di tutta Europa, Stati Uniti e Giappone.
Insegna flauto nei cicli superiori del Conservatorio di Strasburgo e tiene masterclass nelle più importanti istituzioni musicali.
Il M° Caroli terrà una masterclass nei giorni lunedì 9 e martedì 10 dicembre al Conservatorio Domenico Cimarosa.
Programma
Lunedì 9 e Martedì 10 dicembre 2019 – Avellino, Conservatorio Domenico Cimarosa
Masterclass
Martedì 10 dicembre 2019 – Avellino, Conservatorio Domenico Cimarosa – ore 20.00
Concerto
Ivan Fedele (1953): Donax
Claude Debussy (1862-1918): Syrinx
Maria Eugenia Luc (1958): RED (prima esecuzione in Italia, dedicato a Mario Caroli)
André Jolivet (1905-1974): Incantation IV: Pour une communion sereine de l’etre avec le monde
Federico Gardella (1979): Cinque cori notturni sotto la costa
Toshio Hosokawa (1955): Vertical Song I
Doina Rotaru (1951): Jyotis (dedicato a Mario Caroli)
Mario Caroli
Ha intrapreso gli studi musicali all’età di 14 anni per terminarli a soli 19 anni.
Ha studiato con Annamaria Morini ed è stato profondamente influenzato dalla grande flautista Manuela Wiesler.
A 22 anni vince a Darmstadt il celebre premio internazionale Kranichsteiner ed inizia così un’intensa carriera di solista, caratterizzata da una incredibile capacità di adattamento ad ogni tipo di repertorio e sviluppata particolarmente in tutta Europa, Stati Uniti e Giappone.
La sua attività inizia dapprima, sulla scia del premio vinto a Darmstadt, come difensore dei linguaggi contemporanei: la sua fama si sviluppa a grande velocità, fino a farne l’interprete di riferimento dei più grandi compositori.
Salvatore Sciarrino, Gyorgy Kurtag, Doina Rotaru, Toshio Hosokawa, Ivan Fedele e moltissimi altri compongono per lui splendide pagine solistiche e concerti per flauto e orchestra, che contribuiscono considerevolmente allo sviluppo della letteratura flautistica.
In seguito, la sua carriera ritorna ad abbracciare il grande repertorio classico nella sua globalità, senza distinzione di stili ed epoche storiche, facendone una figura fuori dagli schemi, unica e sorprendente per l’approccio sempre fresco e personale e per le sue letture dotate di un’incredibile virtuosismo e di una fortissima e vibrante personalità.
Nei suoi riguardi, la critica internazionale si è unanimemente espressa in termini di “fenomeno” per le sue illuminanti interpretazioni di Bach, di Schubert o ancora di Debussy, e il “New York Times” ha lodato la qualità incredibile del suo suono scrivendo che se ne “vorrebbe essere imbevuti”.
Presente nei più grandi festival, ha tenuto recital e concerti per flauto e orchestra alla Filaromica di Berlino e al Concertgebouw di Amsterdam, al Konzerthaus di Vienna, alla Royal Festival Hall di Londra, alla Suntory Hall di Tokyo e al Lincoln Center di New York, alla Scala di Milano e al Palais des Beaux Arts di Bruxelles, all’Herkulessaal di Monaco o ancora al Théâtre du Châtelet di Parigi.
E’ stato solista con la Philharmonia Orchestra di Londra, l’Orchestra Filarmonica di Tokyo, con l’Orchestra della RAI, l’Orchestra Filamonica di Radio France, l’Orchestra Nazionale del Belgio, l’Orchestra Nazionale d’Islanda, con le orchestre delle principali Radio Radio Tedesche (SWR, WDR), l’Orchestra Filarmonica di Strasburgo, le Orchestre dei Teatri d’Opera di bari, Stoccarda, Verona, Cagliari, i Neue Vocalsolisten, Les Percussions de Strasbourg, con l’Ensemble Contrechamps di Ginevra, sotto la guida di importantissimi direttori.
Ha inciso, ad oggi, circa 40 dischi, che hanno fatto incetta dei premi dalla critica. Regolarmente invitato in tutto il mondo per masterclass e seminari, ricordiamo qui la residenza “FROMM” tenuta all’Università di Harvard (Cambridge, USA) nel 2008.
Artista cosmopolita e poliglotta (parla correntemente sei lingue), Mario vive in Francia, a Strasburgo, dove insegna flauto al Conservatorio superiore, ed è titolare del posto di flauto al Conservatorio Superiore di Friburgo, in Germania.
Laureato in Filosofia (summa cum laude, tesi sul rapporto tra Nietzsche e il Cristianesimo), Mario suona un prezioso flauto Miyazawa in platino
Giovedì 24 ottobre l’Orchestra del Conservatorio “Domenico Cimarosa” propone un concerto di musica antica italiana nel Duomo di Avellino
Giovedì 24 ottobre, alle ore 19.30, nel Duomo di Avellino, nell’ambito del Convegno internazionale di studi “La storiografia musicale meridionale nei secoli XVIII-XX”, in collaborazione con la Fondazione Franco Michele Napolitano, concerto dell’Orchestra del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, diretta dal maestro Giuseppe Camerlingo, con la partecipazione di Salvatore Rella (flauto), Antonio Napolitano (clarinetto), Maurizio Severino (organo) e Francesco Rapesta (clavicembalo)
La musica antica italiana, che aveva primeggiato in tutto il mondo nel Seicento e nel Settecento, era stata quasi totalmente dimenticata dal pubblico ottocentesco, totalmente assorbito in Italia dalla grande stagione operistica romantica.
Una schiera di musicologi e compositori, fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento opera una straordinaria riscoperta, trascrivendo, revisionando e rielaborando antichi manoscritti.
Il fenomeno, analogo a quanto già succedeva in Francia e Germania, ebbe un valore fondamentale nella riappropriazione di un passato e nella sua rivisitazione spirituale, in una molteplicità di forme e
sperimentazioni.
Il programma si concentra su quattro figure di musicisti ricercatori, attivi in area meridionale nel primo Novecento: Camillo De Nardis, Giovanni Tebaldini, Franco Michele Napolitano e Emilia Gubitosi.
Programma
Giovanni Gabrieli (1557-1612): Canzona
revisione di Franco Michele Napolitano (1887-1960) per doppia orchestra d’archi
Giambattista Bassani (1647-1716): Largo in fa maggiore
Trascrizione per archi, oboi ed organo di Giovanni Tebaldini (1864-1952)
Giovanni Tebaldini: Fuga in sol minore attribuita a Girolamo Frescobaldi (1583-1643)
Trascrizione per archi e organo
Giovanni Battista Grazioli (1775-1820): I° tempo della Sonata in sol per archi
Riduzione di Camillo De Nardis (1857-1951)
Alessandro Scarlatti (1660-1725): Sonata per flauto, archi e cembalo in re maggiore
Trascrizione di Giovanni Tebaldini
Camillo De Nardis: Preludio religioso sopra lo Stabat di Pergolesi
Baldassarre Galuppi (1706-1785): Sonata in re maggiore
trascrizione, rielaborazione e revisione di Emilia Gubitosi (1887-1972) per flauto, clarinetto, clavicembalo e archi
L’Orchestra del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino inaugura la nuova stagione della rassegna “E’ aperto a tutti quanti”
La breve tournée dell’Orchestra del Conservatorio di Avellino, dal titolo “Intrecci Barocchi”, si è conclusa a Napoli, nella prestigiosa cornice di Palazzo Zevallos Stigliano, in occasione del primo appuntamento con la rassegna “E’ aperto a tutti quanti” – Musica a pranzo.
L’evento inaugurale era rivolto a due grandi protagonisti della musica barocca, Antonio Vivaldi (1678-1741) e Alessandro Scarlatti (1660-1725).
Dal repertorio del primo, abbiamo inizialmente ascoltato il Concerto per oboe, archi e continuo in do maggiore, RV 452 ed il Concerto per 2 violoncelli, archi e continuo in sol minore, RV 531, due esempi del contributo dell’autore veneziano alla letteratura dedicata a brani per uno o più strumenti solisti, nati dall’evoluzione del cosiddetto “Concerto Grosso”.
A seguire tre arie (“In voler ciò che tu brami”, “Nell’aspro mio dolor”, “Dì, che sogno, o che deliro”) tratte dall’opera di Alessandro Scarlatti “Griselda”, su testo di Apostolo Zeno, ultima opera del compositore palermitano.
Il lavoro esordì durante il Carnevale del 1721 al Teatro Capranica di Roma con il castrato Domenico Giacinto Fontana, detto “Farfallino”, nel ruolo della protagonista.
Il programma si concludeva con altri due brani vivaldiani, il Concerto n.10 op. 3 per 4 violini, archi e continuo in si minore, RV 580 ed il mottetto In furore iustissimae irae per soprano archi e continuo in do minore, RV 626.
Il primo attirò l’attenzione di Johann Sebastian Bach, che lo trascrisse in la minore per 4 clavicembali e orchestra (BVW 1065), mentre il secondo, del quale non si conosce né l’anno di composizione, né la destinazione, rientra nel repertorio sacro di natura non liturgica.
Per quanto riguarda gli interpreti, partiamo dai solisti, con il soprano Valentina Fortunato che ha fornito il suo ottimo apporto alle arie scarlattiane ed al mottetto vivaldiano.
Dal canto loro, molto bravi sono risultati Manuel Molinario (oboe), Gabriele Melone e Francesca Montella (violoncelli), Eleonora De Crescenzo, Irene Teresa Buzzanca, Mario Petacca e Nicola Morelli (violini), ben supportati dall’Orchestra del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, compagine compatta ed affiatata che si avvaleva dell’esperta direzione del maestro Giuseppe Camerlingo.
Pubblico numerosissimo ed attento, al quale è stato riproposto come bis l’Alleluja del mottetto di Vivaldi, chiudendo nel modo migliore l’inizio di una rassegna, affidata per il quinto anno consecutivo, nel periodo settembre – gennaio, al conservatorio avellinese, che avrà così l’opportunità di metterà in vetrina i suoi numerosi talenti.
Da giovedì 12 a sabato 14 settembre “Intrecci Barocchi”, tre appuntamenti con l’Orchestra del Conservatorio di Avellino, diretta dal maestro Giuseppe Camerlingo
Nell’ambito della rassegna “Intrecci Barocchi”, l’Orchestra del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, diretta dal maestro Giuseppe Camerlingo, terrà tre concerti, giovedì 12 settembre, alle ore 15.30 ad Avellino nell’Auditorium “Vincenzo Vitale” (via Circumvallazione, 156), venerdì 13 settembre, alle ore 19.30, nella chiesa di San Martino a Monteforte Irpino (AV) e sabato 14 settembre, alle ore 13.00 presso Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano (via Toledo 185, Napoli)
Programma
Antonio Vivaldi (1678-1741): Concerto per oboe, archi e continuo in do maggiore, RV 452
Solista: Manuel Molinario
Concerto per 2 violoncelli, archi e continuo in sol minore, RV 531
Solisti: Gabriele Melone, Francesca Montella
Alessandro Scarlatti (1660-1725): Tre Arie dalla “Griselda”
“In voler ciò che tu brami”
“Nell’aspro mio dolor”
“Dì, che sogno, o che deliro”
Soprano: Valentina Fortunato
Antonio Vivaldi: Concerto n.10 op. 3 per 4 violini, archi e continuo in si minore, RV 580
Solisti: Eleonora De Crescenzo, Irene Teresa Buzzanca, Mario Petacca, Nicola Morelli
In furore iustissimae irae, Mottetto per soprano archi e continuo in do minore, RV 626
Solista: Valentina Fortunato
Martedì 21 maggio al Conservatorio di Avellino, la Rassegna “Parole di Musica” si chiude con la presentazione del libro di Francesco Canessa “C’eravamo tanto odiate” (Callas e Tebaldi eterne rivali)
Martedì 21 maggio, alle ore 15.00, nella Sala Mazzotta del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, l’ultimo appuntamento con la Rassegna “Parole di Musica” (Novità editoriali nel mondo musicale e musicologico), Progetto del Dipartimento di Musicologia coordinato dal prof. Antonio Caroccia, propone la presentazione del libro di Francesco Canessa “C’eravamo tanto odiate” (Callas e Tebaldi eterne rivali), Edizioni La Conchiglia
Ne parlerà con l’autore: Tiziana Grande
Letture di Riccardo Canessa
Maria Callas e Renata Tebaldi: la rivalità tra le due maggiori cantanti d’opera del secondo dopoguerra non fu un fenomeno fine a se stesso, ma un sostanziale contributo a quel “miracolo nel miracolo” che portò l’Italia delle Arti e della Cultura al recupero nel mondo della sua immagine finita tra le macerie della guerra.
Erano 21 le nazioni che puntavano contro di noi l’indice accusatore dall’altra parte del tavolo della pace, ancora aperto a Parigi nel febbraio del 1947.
Ma già ad ottobre dell’anno precedente la musica aveva pacificato gli animi dei cittadini d’Inghilterra, capofila dei paesi vincitori, con il San Carlo di Napoli trasferito al gran completo a Londra – solisti, orchestra, coro, tecnici – per riaprire la Royal Opera House Covent Garden dalle mura illese, ma decimata nelle sue forze-lavoro.
Vi si tenne una intera stagione d’opera, con 9 titoli tutti italiani e 45 rappresentazioni sold out.
Poi vi arrivò anche La Scala, mentre il San Carlo a Parigi celebrava l’anniversario verdiano con al centro della Compagnia la sua primadonna: Renata Tebaldi.