“Peccati di vecchiaia||”|, il libro di Francesco Canessa si presenta a Villa di Donato con una Soirée Rossini
Giovedì 2 marzo ore 19
Villa di Donato
Soirée Rossini
(musica e parole)
Per la presentazione del libro
“Peccati di vecchiaia”
di Francesco Canessa (Guida Editori)

Presenta: Patrizia de Mennato
Partecipano: Carlo Lepore (basso); Maurizio Iaccarino (pianoforte)
con:
Riccardo, Brunello e Susanna Canessa.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti esclusivamente attraverso prenotazione scrivendo a prenotazioni@villadidonato.it
Strizzando l’occhio ai Péchés de Vieillesse di Gioachino Rossini, Francesco Canessa raccoglie in questo libro i propri “peccati di vecchiaia” pagine sparse in tempo di pandemia, raccontando di personaggi incontrati, evocati, sognati, da Ingrid Bergman a Ferdinando I° di Borbone, da Niccolò Carosio a Wagner sul tram a Napoli, da Vittorio Viviani all’inseguimento del tenore Corelli piombato con in pugno la spada di scena nel corridoio dei palchi del San Carlo, al portiere divenuto modello del Don Raffaele nell’eduardiano Questi fantasmi. E ancora considerazioni sulla overdose di Traviate sui palcoscenici dei Teatri vuoti per Covid ed altri spunti di critica. In appendice un testo in forma teatrale che racconta la nascita di Napoli Milionaria il capolavoro di De Filippo che dette origine alla stagione del neorealismo in Italia. Scritti accumunati dall’ironico linguaggio e dallo spirito polemico, filtrato dalla saggezza e dal distacco della raggiunta maturità.
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Mercoledì 28 settembre|Presentazione del libro “Una poltrona al San Carlo. Cronache di vita musicale napoletana 1958 – 2000″|Sala Mazzotta|Conservatorio Cimarosa di Avellino

Mercoledì 28 settembre, alle ore 16.30, nell’aula Mazzotta del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, si terrà il terzo incontro della Rassegna editorale ‘Parole di Musica’, curata da Fiorella Taglialatela.
In presentazione il libro di Sandro Rossi, Una poltrona al San Carlo. Cronache di vita musicale napoletana 1958 – 2000, pubblicato nel 2021 per i tipi di Guida editore.
Il volume ha il pregio di aprire molteplici prospettive d’indagine sulla musica a Napoli nella seconda metà del Novecento, dagli anni ’50 alle prime propaggini del terzo millennio, restituendo sia il ritratto di un’esemplare figura di giornalista e d’intellettuale, sia una storia della produzione e della ricezione musicale in città, attraverso le vicende delle sue istituzioni di maggior rilievo.
La coordinatrice della rassegna, Fiorella Taglialatela, dialogherà con Stefano Valanzuolo, che ha contribuito con uno scritto al volume e che, al pari di Sandro Rossi, è giornalista, oltre che drammaturgo, direttore artistico del “Maggio della Musica” e promotore di prestigiosi eventi culturali. Alla conversazione si unirà Tommaso Rossi, direttore artistico dell’Associazione Scarlatti, che qui interviene in qualità di curatore dell’opera e nelle vesti di testimone oculare del lavoro di suo padre. In collegamento on line è prevista, inoltre, la partecipazione di Francesco Canessa, che ha redatto la prefazione del libro e che potrà arricchire la discussione alla luce della sua lunga esperienza di saggista e critico musicale e di Sovrintendente del Teatro San Carlo.
Concerti a Napoli dal 18 al 24 ottobre 2021
Questi gli appuntamenti previsti nella settimana dal 18 al 24 ottobre 2021:
Martedì 19 ottobre, alle ore 20.00 (Turno C / D), al Teatro di San Carlo, per la stagione lirica 2020-2021, ultima replica de La Bohème, opera in quattro quadri di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Direttore: Juraj Valčuha
Regia: Emma Dante
Scene: Carmine Maringola
Costumi: Vanessa Sannino
Luci: Cristian Zucaro
Personaggi ed interpreti
Mimì: Selene Zanetti
Musetta: Benedetta Torre
Rodolfo: Stephen Costello
Marcello: Andrzej Filończyk
Schaunard: Pietro Di Bianco
Colline: Alessandro Spina
Benoît / Alcindoro: Matteo Peirone
Parpignol: Daniele Lettieri
Venditore ambulante: Mario Thomas
Sergente dei doganieri: Sergio Valentino
Doganiere: Giacomo Mercaldo
Attori: Samuel Salamone, Yannick Lomboto, Davide Celona, Daniele Savarino, Roberto Galbo, Angelica Dipace
Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
con la partecipazione del Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo
Maestro del Coro: José Luis Basso
Maestro del Coro di Voci Bianche: Stefania Rinaldi
Costo del biglietto
Intero
Palco Reale: 400 Euro
Poltronissima Oro: 150 Euro
Altri posti: da 130 a 40 Euro
CRAL ed Enti convenzionati, Gruppi dalle 10 alle 20 persone
Palco Reale: 360 Euro
Poltronissima Oro: 135 Euro
Altri posti: da 130 a 36 Euro
Gruppi oltre 20 persone
Palco Reale: 340 Euro
Poltronissima Oro: 128 Euro
Altri posti: da 111 a 34 Euro
Giovani under 30
Poltrona ultime file: 30 Euro
Palchi laterali: 25 Euro
Posto di solo ascolto: 20 Euro
Link acquisti on line (vari prezzi):
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Mercoledì 20 ottobre, alle ore 20.30, nella Chiesa Anglicana (via San Pasquale a Chiaia, 15), la XXV Edizione de “I Concerti d’autunno” della Chiesa Evangelica Luterana propone il duo formato da Antonio Graziano (sassofoni) ed Ezio Testa (fisarmonica)
In programma musiche di Iturralde, Piazzolla, Semyonov, Galliano, Graziano
Ingresso libero
E’ indispensabile essere muniti di Green pass e mascherina
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Giovedì 21 ottobre, alle ore 19.30, nella Sala Scarlatti del Conservatorio, nell’ambito della rassegna “Caruso 100”, spettacolo dal titolo “Caro Enrico… Lina Cavalieri racconta Caruso”, tratto dal volume Ridi pagliaccio! di Francesco Canessa, con la regia di Riccardo Canessa.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti con prenotazione obbligatoria scrivendo a eventi@sanpietroamajella.cloud
Accesso consentito solo ai possessori di green pass
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Giovedì 21 ottobre, alle ore 20.30, al Teatro delle Palme (via Vetriera, 12), per la serata inaugurale della Stagione dell’ Associazione Alessandro Scarlatti, concerto dell’ Orchestra di Padova e del Veneto, diretta da Marco Angius con la partecipazione di Anna Tifu (violino)
Programma
G. Mahler: Adagietto per archi
A. Zambon: Un guardare senza confini
M. Richter: Vivaldi recomposed
Costo del biglietto
Platea: 25 Euro (28 Euro in prevendita)
Galleria: 20 Euro (22.40 Euro in prevendita)
Ridotto under 25 anni: 12 Euro
Prevendita: https://azzurroservice.vivaticket.it/index.php?nvpg[sell]&cmd=prices&pcode=8845984&tcode=vt0006526
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Venerdì 22 ottobre, alle ore 18.00, nella Sala Scarlatti del Conservatorio, la rassegna “I concerti del Conservatorio” propone “Pilato”, tratto da “Il Maestro e Margherita di Bulgakov, con la partecipazione di Gennaro Piccirillo (voce recitante) e Patrizio Marrone (pianoforte)
In programma musiche di Mozart e Marrone
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti con prenotazione obbligatoria scrivendo a eventi@sanpietroamajella.cloud
Accesso consentito solo ai possessori di green pass
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Venerdì 22 ottobre, alle ore 19.15, nella Basilica di San Francesco di Paola (piazza Plebiscito), per la rassegna “Convivio Armonico”, organizzato dalla Associazione Area Arte, concerto dell’Ensemble “Le Musiche da Camera” con strumenti d’epoca, formato da Francesco Divito (soprano), Rosa Montano (mezzosoprano), Egidio Mastrominico (violino barocco di concerto), Giuseppe Copia (chitarra barocca e arciliuto), Leonardo Massa (violoncello barocco), Debora Capitanio (clavicembalo)
In programma musiche di Monteverdi, Sances, Falconiero, Strozzi, Matteis, Dowland, Purcell, Playford, Balthazar
Costo del biglietto: 1 Euro
Prenotazioni e accesso
Nel rispetto delle normative la disponibilità dei posti è limitata ed è necessaria la prenotazione inoltrando una mail ad associazioneareaarte@libero.it
Si riceverà una mail di conferma della prenotazione che è personale non cedibile e dovrà essere esibita all’ingresso cartacea o su smartphone.
In caso di impedimento si raccomanda di disdire la prenotazione.
Concerti in sicurezza
L’ingresso e la partecipazione ai concerti seguono le normative vigenti in materia di Covid-19 in vigore (distanziamento – sanificazione e mascherine rilevamento della temperatura corporea e Green Pass).
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Venerdì 22 ottobre, alle ore 20, nella Sala Scarlatti del Conservatorio, nell’ambito della rassegna “Caruso 100”, proiezione del film “My Cousin”, girato da Caruso nel 1918 e proposto, per l’occasione, nella versione restaurata in 4K dalla Cineteca di Bologna (in collaborazione con il MoMA di New York) e con il commento musicale ideato da Daniele Furlati (pianoforte), François Laurent (chitarra) e Guido Sodo (voce e mandolino).
A seguire sarà proiettato il documentario “Enrico Caruso – The Greatest Singer in the World” di Giuliana Muscio.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti con prenotazione obbligatoria scrivendo a eventi@sanpietroamajella.cloud
Accesso consentito solo ai possessori di green pass
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Domenica 24 ottobre, alle ore 19.15, nella chiesa dell’Immacolata al Vomero (piazza Immacolata), per la rassegna “Convivio Armonico”, organizzato dalla Associazione Area Arte, concerto dell’organista Giovanni Picciafoco
In programma musiche di Bach, Fiorentino
Costo del biglietto: 1 Euro
Prenotazioni e accesso
Nel rispetto delle normative la disponibilità dei posti è limitata ed è necessaria la prenotazione inoltrando una mail ad associazioneareaarte@libero.it
Si riceverà una mail di conferma della prenotazione che è personale non cedibile e dovrà essere esibita all’ingresso cartacea o su smartphone.
In caso di impedimento si raccomanda di disdire la prenotazione.
Concerti in sicurezza
L’ingresso e la partecipazione ai concerti seguono le normative vigenti in materia di Covid-19 in vigore (distanziamento – sanificazione e mascherine rilevamento della temperatura corporea e Green Pass).
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Martedì 21 maggio al Conservatorio di Avellino, la Rassegna “Parole di Musica” si chiude con la presentazione del libro di Francesco Canessa “C’eravamo tanto odiate” (Callas e Tebaldi eterne rivali)
Martedì 21 maggio, alle ore 15.00, nella Sala Mazzotta del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, l’ultimo appuntamento con la Rassegna “Parole di Musica” (Novità editoriali nel mondo musicale e musicologico), Progetto del Dipartimento di Musicologia coordinato dal prof. Antonio Caroccia, propone la presentazione del libro di Francesco Canessa “C’eravamo tanto odiate” (Callas e Tebaldi eterne rivali), Edizioni La Conchiglia
Ne parlerà con l’autore: Tiziana Grande
Letture di Riccardo Canessa
Maria Callas e Renata Tebaldi: la rivalità tra le due maggiori cantanti d’opera del secondo dopoguerra non fu un fenomeno fine a se stesso, ma un sostanziale contributo a quel “miracolo nel miracolo” che portò l’Italia delle Arti e della Cultura al recupero nel mondo della sua immagine finita tra le macerie della guerra.
Erano 21 le nazioni che puntavano contro di noi l’indice accusatore dall’altra parte del tavolo della pace, ancora aperto a Parigi nel febbraio del 1947.
Ma già ad ottobre dell’anno precedente la musica aveva pacificato gli animi dei cittadini d’Inghilterra, capofila dei paesi vincitori, con il San Carlo di Napoli trasferito al gran completo a Londra – solisti, orchestra, coro, tecnici – per riaprire la Royal Opera House Covent Garden dalle mura illese, ma decimata nelle sue forze-lavoro.
Vi si tenne una intera stagione d’opera, con 9 titoli tutti italiani e 45 rappresentazioni sold out.
Poi vi arrivò anche La Scala, mentre il San Carlo a Parigi celebrava l’anniversario verdiano con al centro della Compagnia la sua primadonna: Renata Tebaldi.
Venerdì 21 dicembre 2018, giornata dedicata a Titina De Filippo
In occasione della Cerimonia di intitolazione di Via Titina De Filippo
L’Assessorato alla Cultura e al Turismo in collaborazione con l’Assessorato alla Toponomastica, la Società Napoletana di Storia Patria, il Teatro stabile di Napoli – Teatro Nazionale e C.O.R. promuove
Venerdì 21 dicembre 2018
Giornata dedicata a Titina De Filippo
ore 10.00
Via Nuovo Teatro San Ferdinando/piazza Eduardo De Filippo
Il Sindaco Luigi de Magistris, alla presenza dell’Assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele e dell’Assessore alla Toponomastica Alessandra Clemente, intitolerà l’attuale via Nuovo Teatro San Ferdinando a Titina De Filippo.
La cerimonia che avrà inizio con lo scoprimento della targa si terrà all’altezza del civico 37. Interverranno alla cerimonia il Presidente della IV Municipalità Giampiero Perrella e gli eredi di Titina.
Nel corso della mattinata, nel foyer del Teatro San Ferdinando, Lara Sansone leggerà alcune pagine di “Attori si Nasce” di Francesco Canessa e “la preghiera alla Vergine” recitata da Titina in “Filumena Marturano”.
Agli ospiti verrà offerto il dolce dedicato a Titina dai maestri pasticcieri Marco e Vincenzo Napolitano. Un dolce al limone, aspro come il carattere di molti personaggi interpretati da Titina, decorato con un fiore di magnolia che Eduardo paragonava alle “bianche e pure mani di Titina”.
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ore 16.00
Maschio Angioino, Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria – Maschio Angioino
PRESENTAZIONE DEL FONDO CARLONI
(ARCHIVIO DI TITINA DE FILIPPO)
Claudio Novelli, curatore del Fondo (Storie di vita e di teatro nell’archivio di Titina De Filippo) Giuseppina Scognamiglio, docente di Letteratura Teatrale Italiana presso l’Università Federico II° (La porporina d’oro di Titina) Modera il professor Nicola de Blasi. Segue: “La musica nelle parole” le poesie di Titina musicate da Brunello Canessa (chitarra e voce) con l’autore, Ingrid Sansone (voce recitante), Marco Gesualdi (chitarra), Francesco de Laurentiis (violino).
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Per tutta la giornata sarà possibile vista la mostra I De Filippo – Il mestiere in scena, in corso a Castel dell’Ovo fino al 24 marzo 2019, eccezionalmente fino alle ore 21.00 usufruendo dell’offerta promozionale di due ingressi al costo di uno.
La mostra monumentale “i De Filippo, il mestiere in scena”, in anteprima mondiale a Napoli, invade per cinque mesi, dal 28 ottobre 2018 al 24 marzo 2019, le storiche sale dell’intero Castel dell’Ovo. Fortemente voluta dalla famiglia De Filippo e promossa dal Comune di Napoli (Assessorato alla Cultura e al Turismo) con al fianco le principali istituzioni di riferimento, l’esposizione è a cura di Carolina Rosi, Tommaso De Filippo e Alessandro Nicosia, Presidente di C.O.R. a cui si deve anche la produzione e si propone come un dialogo continuo tra i De Filippo ed il pubblico, nel rispetto del quale questa grande famiglia ha sempre lavorato e donato ogni giorno il suo mestiere, la sua arte. Perché come scriveva Eduardo: “Puoi fare teatro se tu sei teatro perché il teatro nasce dal teatro…l’albero è uno, e i frutti sono pochi”.
Attraverso materiale inedito, lettere, foto, video, oggetti e centinaia di costumi, locandine, manifesti, copioni manoscritti e dattiloscritti, conservati in archivi privati, in istituti e soprattutto nel fondo degli eredi Eduardo De Filippo, partendo dal capostipite Scarpetta, incontreremo Eduardo anche nei film, nelle sue poesie, nelle sue canzoni… vivremo la sua forza, il suo rigore, la considerazione per il teatro e per il pubblico che lo portarono a non fermarsi nemmeno quando la vita fu terribilmente dura con lui.
Ritroveremo Luca, la sua lezione di umiltà nel seguire gli insegnamenti di Eduardo per poi diventare attore a tutto tondo, proiettato in una dimensione europea nell’arte della recita, della pausa e della controscena, senza mai dimenticare la lezione della tradizione da cui parte e che esplora con la sua Compagnia, con incursioni nel teatro di suo padre messo in scena negli anni, fino alle regie di un altro gran
Per maggiori informazioni: www.comune.napoli.it
Sabato 14 gennaio A CENA CON LO SCRITTORE con Francesco Canessa
Sabato 14 gennaio 2017, alle ore 20.00, l’Associazione “I Cavalieri della Tavola Balorda” presenta A CENA CON LO SCRITTORE con Francesco Canessa
Letture di Rosaria Vaccaro e Enzo Romanelli
a cura di Susanna Canessa
A coronamento della serata la cena de I Cavalieri.
Contributo associativo € 16 a persona.
Sede Associazione I Cavalieri della Tavola Balorda
via S. Maria 202c Quarto (Na)
Per info e prenotazioni tel. ai nn. 3478075002 – 3371114477.
Come sapete i posti sono limitati.
Affrettatevi con le prenotazioni
Raccontarsi raccontando. Quando una vita è stata vissuta come quella di Francesco Canessa, val la pena di raccontarla.
Nato a Capri, ma non diciamo quando, non è importante, giornalista ha seguito la vita musicale italiana come redattore culturale e critico dei quotidiani La Patria, Il Giorno, Roma e Il Mattino. Sovrintendente del Teatro di San Carlo di Napoli dal 1982 al 1987, poi Sovrintendente e Direttore Artistico dei Teatri Sferisterio e Lauro Rossi di Macerata e di nuovo del Teatro di San Carlo dal 1990 al 2001. Attualmente collabora al Tirolerfestspiele di Erl (Austria). Nella XIV e XVI Legislatura ha curato i Concerti di Natale dell’Aula del Senato della Repubblica. Ha rappresentato il Ministero dell’Università e della Ricerca nel Conservatorio di Musica San Pietro a Majella e insegnato Storia del Teatro Musicale per il progetto SICSI dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Come giornalista, collabora a La Repubblica.
Questa sua densa e bella vita, professionale e familiare, si è incrociata con i più grandi: da Pavarotti a Eduardo, da Muti a Titina de Filippo e tanti, tanti altri.
Ed ecco che un ricordo si fa pagina, un’esperienza una storia, il verosimile si aggiunge al vero e nasce un libro.
L’autore racconta come da giornalista si può diventare scrittore.
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Con “Tre in Uno” Susanna, Brunello e Riccardo Canessa per la prima volta insieme sul palcoscenico
Lei, Susanna, è una violoncellista, chitarrista e folksinger di grande bravura, gli altri due sono Brunello, affermato cantautore, arrangiatore, chitarrista e pianista e Riccardo, famoso regista di opere liriche.
Tutti e tre hanno un cognome prestigioso, Canessa, che rimanda a quello del padre Francesco, giornalista e critico musicale, ancora oggi molto attivo, e uno degli ultimi a potersi fregiare degnamente del titolo di sovrintendente del Teatro di San Carlo.
Ma non va dimenticata l’altra parte della famiglia, poiché la mamma dei tre artisti era Italia Carloni, prematuramente scomparsa nel 1997, appartenente ad una famiglia di attori, a sua volta imparentata con i De Filippo, in quanto nipote di Titina.
Non è quindi un caso che i fratelli Canessa abbiano respirato musica e teatro fin dalla tenera età e, per la prima volta, si sono voluti esibire tutti e tre insieme sul palcoscenico (quello del Nuovo Teatro Sancarluccio), anche per ricordare i loro celebri antenati.
Per tale motivo lo spettacolo, dal titolo “Tre in Uno”, si è aperto con il trio, che ha interpretato la scoppiettante arringa dell’avvocato Tartaglia, posta verso la fine della commedia ‘O Scarfalietto di Eduardo Scarpetta, padre dei De Filippo, mentre Riccardo Canessa si è poi calato nei panni del ragioniere Spasiano, recitando le drammatiche battute poste quasi al termine di “Napoli Milionaria”, capolavoro eduardiano, che nell’esordio avvenuto nel 1945 a Napoli erano state affidate ad uno degli attori della famiglia Carloni.
La parte musicale è invece iniziata con Brunello che, insieme a Susanna, ha eseguito “Lo guarracino”, celebre tarantella in dialetto napoletano, di autore ignoto, risalente alla fine del Settecento, abbastanza curiosa per l’ambientazione.
Infatti la vicenda descritta si svolge interamente nel mare, ed è incentrata su una storia d’amore fra la castagnola (nome italiano del guarracino) e la sardina, che causerà una rissa furibonda, alla quale prenderanno parte, fra pesci, molluschi e crostacei, almeno un’ottantina di specie differenti.
Rimanendo nell’ambito della tradizione partenopea, ma più vicina ai nostri giorni, i due si sono confrontati con “Luna rossa”, famosissima canzone di De Crescenzo e Vian, presentata alla Festa di Piedigrotta del 1950 e, da allora, interpretata da un gran numero di cantanti, anche stranieri come Frank Sinatra.
Il successivo medley, rivolto a motivi classici napoletani e ad alcuni suoi protagonisti, era affidato a Brunello e Riccardo, quest’ultimo autore di pregevoli imitazioni di una serie di artisti che hanno mantenuto alto il nome di Napoli nel mondo.
E’ stata poi la volta di un delizioso duetto sulla canzone “Non m’innamoro più” dove Susanna e Riccardo hanno vestito i panni rispettivamente di Catherine Spaak e Johnny Dorelli, seguita da “Tu ca nun crire” e “No potho reposare”, due struggenti motivi eseguiti da Susanna, il primo consistente in una lirica di Titina De Filippo, musicata da Brunello Canessa, il secondo tratto dalla tradizione sarda.
Toccava quindi a “Nun me ce trovo” e “Chella sera”, altri due motivi frutto del connubio fra i testi di Titina e la musica di Brunello, mentre un secondo medley di musica napoletana, affidata a Brunello e Riccardo (con ulteriori simpatiche ed azzeccatissime imitazioni), ha preceduto gli ultimi due brani in programma, interpretati in trio, “La sorella di Sasà” (di Iannuzzi e Marsiglia), frizzante canzone del filone legato all’avanspettacolo e “Zitti zitti, piano piano”, da “Il barbiere di Siviglia” di Rossini.
Pubblico numerosissimo, partecipe ed entusiasta, che è stato omaggiato con un bis di grande effetto, “Questo è un nodo avviluppato”, da “La Cenerentola” di Rossini, ulteriore prova della grandiosità dell’autore pesarese e della bravura dei protagonisti.
Uno sguardo, ora, ai tre interpreti, che hanno confezionato uno spettacolo molto piacevole, di grande spessore artistico, contraddistinto da un perfetto equilibrio.
E, se da tantissimo tempo conosciamo il valore di Susanna (fra l’altro anche autrice degli splendidi arrangiamenti rossiniani, scritti appositamente per la serata) e di Brunello, Riccardo, capace di essere a suo agio sia in ruoli teatrali comici e drammatici, sia come cantante ed imitatore (a tal proposito ci siamo ricordati quando anni addietro teneva alto il morale dello spogliatoio, imitando le voci dei suoi compagni di squadra), si è rivelato la vera sorpresa dello spettacolo.
L’unico rammarico legato a questo evento riguarda la sua (almeno per ora) unicità, in quanto non ha avuto repliche.
D’altronde, mettere insieme tre persone così impegnate non è cosa semplice, anche perché il problema non si limita a trovare una serata libera per l’allestimento ma, trovandoci di fronte a seri professionisti, vanno considerate le molte ore da dedicare alle prove.
Ad ogni modo il nostro augurio conclusivo è di poter rivedere quanto prima sul palcoscenico “Tre in uno”, in quanto varrebbe veramente la pena riproporlo.
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Taccuino personale di Francesco Canessa: una passeggiata con re Nasone
Una passeggiata con re Nasone
di Francesco Canessa ( da Repubblica/Napoli del 18/XII/2013 pag.1)
Sarà stata l’imprevista rilettura del poemetto digiacomiano “Lassammo fa’ Dio” capitatomi la sera prima tra le mani mentre cercavo altro nello scaffale, ma la storia di Nostro Signore che decide di trascorrere una giornata a Napoli con San Pietro che gli fa da guida, l’ho rivissuta assai simile in sogno. M’ero da poco addormentato quando si è materializzato dinanzi a me Ferdinando I° di Borbone. Già, proprio re Nasone, che mi ha squadrato con un mezzo sorriso e mi ha chiesto di accompagnarlo in giro per la città. Era proprio lui, come uscito dal ritratto della Real Famiglia che sta a Capodimonte, le lunghe gambe fasciate dalle braghe color crema, la giacca a tre quarti di seta di San Leucio vistosamente bordata d’oro, la parrucca bianca e il naso di cui al nomignolo delineato senza scrupoli dal pennello di Angelica Kauffmann.
“Avevo nostalgia di Napoli, caro Barbaja, e vorrei andare un po’ in giro!” Mi confonde con l’impresario del San Carlo dell’epoca sua, forse perchè ha saputo che un ruolo simile l’ho avuto anch’io, un secolo e mezzo dopo e in quanto fantasma ha una approssimativa nozione del tempo. “Maestà, è un onore per me accompagnarla, dove vuol andare? ” – “Per primo al Palazzo Reale di Caserta. Vorrei vedere la fontana, il giardino inglese. Mi hanno detto che all’ingresso hanno messo una bellissima statua. L’avranno certamente commissionata a Giuseppe Sammartino, lui è bravissimo, il Cristo Velato nella Cappella San Severo, gli Angeli dell’altare su alla Certosa.” – “No, altezza reale, l’autore si chiama Lello Esposito!” – “ Non lo conosco” – “E’ un artista originale, di solito i suoi lavori ripropongono Pulcinella in chiave moderna. ” –“ E cosa rappresenta la sua opera?” Ho qualche esitazione, ma anche se è un sogno devo dire la verità: “ Un corno rosso, come quello che vostra maestà portava con sè quando andava a caccia, però molto più grande, è alto 13 metri.” – “E il Vanvitelli ha dato il consenso? La facciata del palazzo è sua!” – “No, ma il ministro dei Beni culturali ha chiamato da Roma il Sindaco, invitandolo a spostare l’istallazione da un’altra parte. Questi si è giustificato dicendo che era stata una provocazione, l’avevano messo là perché in giro si parlasse un po’ di più della Reggia. Ai segni evidenti di nervosismo gli propongo di tornare nella capitale, se entrassimo nella Reggia vedrebbe i troppi segni del degrado che l’affligge. Il buon umore gli è tornato a Largo di Palazzo – non sapeva che da un pezzo ha cambiato nome in Piazza del Plebiscito, né sarebbe stato cortese precisarglielo. “ Bella la chiesa, voi certo ricordate che l’ho fatta costruire io per devozione, quando nel 1816 rientrai dalla Sicilia.” Avvicinandosi poi alle due statue equestri che stanno verso il colonnato, quella del padre Carlo e la sua: “Cosa vogliono dire queste scritte e questi sgorbi colorati sulla groppa dei nostri cavalli? Certo non ce li ha messi il Canova che li ha scolpiti!” – “ Maestà, sono segni di giubilo dei vostri sudditi, vogliono bene a voi e alla città!” – “ Capisco, infatti leggo ben grande Forza Napoli! Quante parate militari, quante belle adunate di popolo abbiamo fatto in questa piazza. Le macchine da festa le disegnavano gli architetti di Corte, ne ricordo una stupenda fatta dal Niccolini, un Albero della Cuccagna degno di stare in un Museo. La folla vi restò sino all’alba per arrampicarsi e noi dal Palazzo facevamo passare sempre più sapone sul palo perché era divertente vedere la gente scivolare. Si fanno ancora queste feste?” – “No, maestà! Dopo un concerto a pagamento di un cantante americano, il Sovrintendente le ha proibite. Non si fa più niente. E non ci hanno messo manco le luci di Natale. Sostengono che si deturpa l’architettura della piazza.” Con una espressione incredula sul volto Ferdinando gira le spalle e si avvia verso il Palazzo reale. Appena entrato, un clacson ad alto potenziale lo fa sobbalzare, un automobilista lo apostrofa, mentre manovra per parcheggiare. “Luvateve ‘a miezo, ca si no stu posto s’’o piglia ‘n ato!” Viali e cortili sono disseminati di macchine, chi sa come entrate, visto che all’ingresso c’è una barra mobile presidiata da più guardiani.
Sua Maestà comincia ad essere stanco.” Voglio rivedere il San Carlo, mi hanno detto che è sempre il più bel teatro del mondo.” Entriamo, gli illustro l’ultimo restauro che l’ha reso splendente. Ma lo vedo sussultare nel palco reale, ove sotto la corona e il manto descritto da Stendhal ora riportato al colore originale, l’arredo è completato con una serie di moderne sedie di plexiglass trasparente. Ferdinando mi guarda inorridito: “Barbaja, Barbaja, questa non me la dovevate fare! Nel mio palco le sedie del bar!..” – “Non ci faccia caso, maestà! Sarà una provocazione anche questa, vedrà che le sposteranno!” Re Nasone scuote il capo sconsolato e scompare. Io mi sveglio e prendo una pillola per il mal di testa.
Francesco Canessa
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“Attori si nasce”, l’ultimo libro di Francesco Canessa si presenta domenica 1 dicembre al Teatro Diana
Si presenta
Domenica 1 dicembre 2013 ore 11,30
Teatro Diana (via Luca Giordano 64 ) – Napoli
“Attori si nasce – protagonisti e grandi famiglie del Teatro napoletano
l’ultimo libro di
Francesco Canessa
edizioni da La Conchiglia
in occasione del cinquantenario della scomparsa di Titina De Filippo, che cadrà il prossimo 26 dicembre. Ricorrenza vicina anche al trentesimo anniversario della scomparsa di Eduardo, che cade nel 2014.
Interviene il M° Roberto De Simone
conduce Giuliana Gargiulo
Letture di Giancarlo Cosentino
con la partecipazione di Brunello e Susanna Canessa.
“Attori si nasce” segue il cammino del Teatro Napoletano nella prima metà del Novecento, quando da espressione localistica si trasforma nei contenuti e nel linguaggio in fenomeno drammaturgico di valore assoluto. Il libro parte dal processo a Eduardo Scarpetta intentato da Gabriele D’Annunzio e Marco Praga a nome della Società degli Autori, per la parodia in dialetto della “Figlia di Jorio” e si chiude con l’affermazione planetaria di “Filumena Marturano” tradotta in più di 40 lingue e rappresentata in tutto il mondo.
La tesi dell’autore (nella foto) è che una simile evoluzione non sarebbe stata possibile senza il contributo creativo di più generazioni di attori. E il racconto porta a conoscere da vicino i più geniali tra questi teatranti, da Eduardo Scarpetta a Raffaele Viviani, da Gennaro Pantalena a Tina Pica – che in alcuni momenti fa da filo conduttore alla narrazione – a Totò e alla nascita del Teatro di rivista al Nuovo sopra Toledo, ad Armando Gill che anticipa la figura del cantautore e tanti altri ancora, sino all’apparizione folgorante dei tre De Filippo, con la seconda stagione creativa edoardiana e a Papa Pio XII che in una udienza privata chiede a Titina di recitare per lui la preghiera di Filumena.
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tutto cantato e suonato da Susanna Canessa e la sua band.
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