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La rassegna di MusicArTeatro chiude con un omaggio al Trio Lescano

La storia di Alexandrina Eveline “Alessandra”, Judik “Giuditta” e Catharina “Caterinetta” Leschan, le tre sorelle olandesi che formavano il Trio Lescano, è stata oggetto, nel settembre del 2010, di una miniserie televisiva dal titolo “Le ragazze dello swing”.
Premettiamo di non aver visto questa fiction in quanto amiamo poco un genere che, se da una parte ha il grande merito di portare alla ribalta fatti e personaggi di un certo rilievo, spesso dimenticati, dall’altra li fa emergere quasi sempre in un’ottica rispondente più alle necessità dell’audience che alla verità storica.
Ad ogni modo, è probabile che anche Susanna Canessa abbia visto lo sceneggiato, e sia stata spinta ad approfondire il repertorio ed i segreti di un trio, che spopolò in Italia nel decennio 1936-46, grazie alla bravura delle interpreti, supportate da autori ed orchestre di assoluto valore.
Così, l’ultimo appuntamento della rassegna organizzata da MusicArTeatro al Mumble Rumble, nell’ambito del SALT (Spazio Aggregazione Libero Trasversale), ideata dalla già citata Susanna Canessa e da Rosalia Catapano, e curata da Lello Merola, in collaborazione con Photocity Edizioni e Imprenditori di Sogni, si è tradotto in un suggestivo tuffo nel passato.
La serata ha avuto inizio con uno spazio letterario dedicato a Maria Carolina Visconti, classe 1920, autrice del libro “Altri tempi” (Boopen Edizioni), intervistata da Aldo Putignano.
Un’introduzione, quanto mai appropriata, ad un concerto dal significativo titolo di “Altri tempi …omaggio al Trio Lescano”, apertosi con “Il pinguino innamorato” e “Tulipan”.
Quest’ultima, versione italiana di “Tuli-tulip-time” (scritta da Maria Grever e Jack Lawrence e interpretata dalle statunitensi Andrew Sisters), si avvaleva delle parole di Riccardo Morbelli, mirabilmente adattate ad una canzone che faceva riferimento all’Olanda, per cui diventò uno dei motivi maggiormente amati e proposti dal trio Lescano.
Dal numeroso repertorio del gruppo erano tratti anche altri celebri motivi quali “Non dimenticar le mie parole” (di Bracchi – D’Anzi), “Tornerai” (di Olivieri–Rastelli), “Maramao perché sei morto” (di Consiglio-Panzeri), ed i bis conclusivi “Pippo non lo sa” (di Kramer- Panzeri- Rastelli) e “Ma le gambe” (di Bracchi – D’Anzi).
Ma il concerto è stato anche l’occasione per ricordare Lucia Mannucci, scomparsa lo scorso marzo all’età di 92 anni, componente femminile del Quartetto Cetra.
Di questo indimenticabile ed inimitabile gruppo sono state eseguite “Musetto”, che si deve a Domenico Modugno, “Un bacio a mezzanotte” (di Garinei – Giovannini -Kramer) e “Ma le voleva bene” (di Savona – Cichellero – Giacobetti).
Infine, uno sguardo agli anni ’60, con “La notte è piccola”, confezionata da Castellano e Pipolo, insieme al maestro Canfora, per la sigla del varietà “Studio Uno”, portata al successo dalle Gemelle Kessler.
Veniamo ora agli interpreti, differenti a seconda del gruppo considerato, per cui il trio femminile era composto da Susanna Canessa, Monica Doglione e Clelia Liguori, mentre le canzoni dei “Cetra” erano affidate ad un quartetto costituito da Brunello Canessa, Alessandro Canessa, Francesco Canessa junior e Monica Doglione che, a sua volta, impersonava anche una delle Kessler, duettando con Clelia Liguori.
La parte strumentale era invece affidata a Brunello Canessa (chitarra elettrica e basso), Alessandro Canessa (batteria) e Susanna Canessa (chitarra elettrica e batteria).
Nel complesso si sono dimostrati tutti bravissimi, confrontandosi con un repertorio che può apparire semplice solo a chi non si rende conto che, dietro motivi caratterizzati spesso da testi banali (ma la banalità era una condizione necessaria per non incorrere nella censura del regime fascista), ci fosse una struttura musicale di elevatissimo livello, alla quale contribuivano musicisti, cantanti e orchestre di grande professionalità.
Professionalità riscontrabile anche nell’esibizione alla quale abbiamo assistito, dove si è chiaramente percepito l’enorme lavoro preliminare, portato avanti da Susanna Canessa, consistente in ricerche e approfondimenti minuziosi, trasferiti in seguito agli altri componenti.
Vanno ancora ricordati l’esordio ufficiale del giovane Francesco Canessa jr, dotato di una voce tale da assicurargli un promettente futuro in ambito lirico, e la presenza della grande attrice Anna Maria Ackermann, che ha letto alcuni passi del libro della Visconti.
In conclusione una serata di buona musica leggera di una volta, apportatrice di un po’ di nostalgia nei confronti di un periodo politicamente buio, ma musicalmente felice, rievocato anche dallo scorrere delle immagini d’epoca che accompagnavano il concerto, frutto di un’accurata selezione di Adriana Palombi.

Marco del Vaglio

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6 aprile, 2012 - Posted by | Imprenditori di sogni, Monica Doglione, Mumble Rumble, Musica, Napoli, Susanna Canessa, Swing | , , , , , , , , , , , , , ,

1 commento »

  1. Reblogged this on Brunello Canessa Live Music Experience.

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    Commento di Admin | 15 aprile, 2012 | Rispondi


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